Economia
Trump sta valutando se bloccare petroliere in mare per ispezioni
L’amministrazione Trump starebbe valutando se intralciare, o fermare, il transito delle petroliere iraniane tramite ispezioni delle petroliere. Un danno enorme per Teheran

L’amministrazione Trump sta valutando se gli Stati Uniti e gli alleati possano bloccare le petroliere iraniane in mare per ispezioni in base a un trattato internazionale per prevenire il traffico di armi di distruzione di massa, hanno dichiarato a Reuters diverse fonti a conoscenza dei piani.
Nelle sue prime due settimane di mandato, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripristinato la campagna di “massima pressione” sull’Iran, con l’obiettivo di negare all’Iran ogni via verso l’arma nucleare e di contrastare l’influenza maligna dell’Iran all’estero.
La campagna di pressione sull’Iran mira ad azzerare le sue esportazioni di petrolio. La scorsa settimana, l’Amministrazione statunitense ha imposto ulteriori sanzioni alla flotta ombra iraniana, designando più di 30 persone e navi per la vendita e il trasporto di prodotti petroliferi iraniani.
In linea con la campagna di “massima pressione” sull’Iran, i funzionari dell’amministrazione statunitense stanno ora valutando un piano per far sì che gli alleati degli Stati Uniti possano fermare e ispezionare le petroliere iraniane nei punti di strozzatura, tra cui lo Stretto di Malacca in Asia, nell’ambito dell’Iniziativa per la sicurezza della proliferazione del 2003, secondo le fonti di Reuters.

Iranian soldiers take part in the “National Persian Gulf day” in the Strait of Hormuz, on April 30, 2019. – The date coincides with the anniversary of a successful military campaign by Shah Abbas the Great of Persia in the 17th century, which drove the Portuguese navy out of the Hormuz Island, after which is named the waterway which separates the Gulf from the Sea of Oman. (Photo by ATTA KENARE / AFP) (Photo credit should read ATTA KENARE/AFP via Getty Images)
Se tali ispezioni dovessero avere luogo, ritarderebbero le consegne di petrolio iraniano ai suoi clienti, il più grande dei quali è la Cina, che riceve circa il 90% di tutto il petrolio che l’Iran continua a esportare nonostante le sanzioni statunitensi in vigore dal primo mandato del presidente Trump nel 2018.
“Non c’è bisogno di affondare navi o arrestare persone per avere l’effetto agghiacciante che questo non vale la pena di rischiare”, ha detto una delle fonti a Reuters.
Secondo John Bolton, che è stato il negoziatore principale degli Stati Uniti per l’Iniziativa di sicurezza contro la proliferazione, “sarebbe pienamente giustificato” usarla per rallentare o ritardare le esportazioni di petrolio iraniano.
Le vendite di petrolio iraniano sono “ovviamente fondamentali per raccogliere le entrate che servono al governo iraniano per condurre le sue attività di proliferazione e di sostegno al terrorismo”, ha dichiarato Bolton alla Reuters.
Le sanzioni statunitensi del 2018 hanno ridotto le esportazioni di petrolio dell’Iran, ma più di 1 milione di barili al giorno (bpd) continuano a essere trasportati – attraverso petroliere della flotta ombra e reti commerciali opache, per lo più verso la Cina.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login