Attualità
TRUMP HA COLPITO IL SUO OBIETTIVO CON I DAZI: POWELL
Trump ieri ha posto un nuovo dazio del 10% sui 300 miliardi di merci cinesi importate negli USA escluse dai dazi precedenti. Naturalmente l’obiettivo dichiarato era la Cina, o meglio la mancanza di una vera volontà cinese di raggiungere un accordo. Però è veramente così?
Valutiamo bene la tempistica: la comunicazione del Presidente è venuta a 24 ore dalla prima, e deludente, comunicazione del primo taglio dei tassi di interesse della FED, solo 25 bp quando molto si attendevano almeno 50 bp. Gli effetti sono stati minimi, anche controproducenti, quasi a sottolineare la delusione. Soprattutto Trump ne è rimasto deluso, e lo ha chiaramente detto.
Powell ha detto che nelle sue decisioni considera tre fattori:
- le due ovvie, cioè disoccupazione ed inflazione;
- le prospettive della crescita economica mondiale.
Quindi se le prospettive economiche globali peggiorano , Powell sarà costretto ad abbassare ulteriormente i tassi. Quindi Trump, consultati i suoi consiglieri, ecco annunciare una nuova campagna di dazi contro la Cina il cui obiettivo non è tanto Pechino, quanto Powell, per fargli fare quei tagli che ancora non ha voluto eseguire.
Missione compiuta. Le prospettive di crescita mondiali peggiorano, come subito indicato dalle borse (ad ora):
DAX -2,32%
Nikkei -2,11%
Hong Kong -2,32%
FTSE Mib -1,6%
FTSE 100 Londra -1,98%
Anche lo SP 500 lascia un 1,5%, ma alla fine il gioc vale la candela. Infatti, secondo Goldman Sachs la probabilità di un nuovo ribasso dei tassi è ora al 70%.
Addirittura ci sono elevate probabilità di due tagli nei tassi di interesse:
Insomma Trump avrebbe dato un colpo tale, creando una situazione per dei dati così negativi da obbligare Powell ad ammorbidire la sua politica monetaria.
Direi che come sempre ha raggiunto i suoi obiettivi. Saranno quelli giusti per l’economia?
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