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Tripoli: i due governi si affrontano, ma per ora evitano lo scontro armato. Il petrolio aspetta…

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La Libia continua a essere divisa, al limite della guerra civile, e quindi a non sviluppare le sue potenzialità energetiche, dal punto di vista del gas naturale e del petrolio, che sarebbero così necessarie in questo momento per un’Europa affamati di energia.

Attualmente la Libia, non ha visto accadere le elezioni che erano attese a Natale 2021, e, tanto per cambiare, è divisa fra due primi ministri: Abdul Hamid Dbeibah a Tripoli, primo ministro a interim, e Fathi Bashagha, eletto dal parlamento di Bengasi. Nei giorni scorsi Bashagha aveva inviato le sue milizie nei sobborghi di Tripoli e si temeva scoppiassero nuovamente combattimenti. Per fortuna  Bashagha ha affermato che i gruppi armati che lo sostengono si sono ritirati dalle posizioni intorno a Tripoli, dopo che le Nazioni Unite hanno avvertito il pericolo derivante da una nuova escalation nel Paese diviso.

La Libia ha avuto amministrazioni rivali da quando l’assemblea con sede a est ha giurato a Bashagha come primo ministro all’inizio di questo mese in una sfida al primo ministro ad interim Abdul Hamid Dbeibah. Dbeibah ha rifiutato di cedere il potere a Bashagha, sostenendo che la sua stessa amministrazione, insediata lo scorso anno nell’ambito di un processo di pace guidato dalle Nazioni Unite, aveva il mandato di governare fino alle elezioni.

Giovedì le forze pro-Bashagha si erano schierate ai margini orientali di Tripoli, spingendo la missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) a mettere in guardia contro qualsiasi escalation. Ma l’ufficio di Bashagha ha dichiarato in una dichiarazione nelle prime ore di venerdì che i gruppi avevano “optato di non usare le armi e di tornare alle loro basi”.

I gruppi si erano mobilitati “per fornire sicurezza, non per fare la guerra”, si legge.

Bashagha aveva detto mercoledì che sarebbe stato a Tripoli tra “due o tre giorni”, sollevando il timore che potessero scoppiare combattimenti tra gruppi armati rivali.

Fathi Bashagha, appena nominato primo ministro libico dal parlamento, presta giuramento a Tobruk, in Libia
Bashagha è stato nominato primo ministro libico il 3 marzo dal parlamento con sede a est del Paese, con una mossa che è stata respinta dal primo ministro ad interim Abdul Hamid Dbeibah [Reuters]
La Libia è stata lacerata dal conflitto dalla rivolta del 2011 che ha rovesciato l’ex leader Muammar Gheddafi e ha avuto due governi rivali in precedenza: dal 2014 fino a quando Dbeibah ha prestato giuramento l’anno scorso. In teoria l’OMU prevede elezioni comuni, ma queste non hanno avuto luogo. Sarebbe necessario un serio intervento di mediazione sul campo per pacificare la situazione e aiutare lo sviluppo del paese. ma la Francia continua a perseguire propri obiettivi che rendono complessa l’azione dell’ONU, mentre l’Italia, che un tempo aveva forti contatti con i governi e le tribù locali, sembra auto esiliata, paurosa ed incapace di svolgere una attività necessaria anche per la nostra tranquillità energetica.

 


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