Attualità
Thailandia: le autorità indagano il costruttore cinese per il crollo del grattacielo
Le autorità thailandesi stanno indagando sui costruttori del grattacielo crollato a Bangkok, unico in città, durant il terremoto di venerdì scorso

Un appaltatore controllato dalla Cina sta affrontando un’indagine per il crollo di un grattacielo di 33 piani a Bangkok durante il terremoto di venerdì scorso che ha colpito l’Asia orientale.
La facciata in vetro dell’edificio incompiuto è precipitata al suolo in un cumulo di fumo e polvere, intrappolando decine di persone tra le macerie, quando un terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar centrale, a circa 800 miglia dalla capitale thailandese.
Il crollo viene indagato perché, nonostate la presenza di numerosi e arditi grattacieli a Bangkok, nessuno, neppure fra quelli in costruzione, ha subito dei danni rilevanti, tranne quello in costruzione appaltato alla ditta cinese.
Finora sono stati recuperati otto corpi dalle rovine del grattacielo, mentre si stima che ci siano ancora 50 dispersi.
In Myanmar la distruzione è stata ancora pià massiccia e si prevede che e il bilancio delle vittime abbia già superato le 1.600 unità.
Mentre le squadre di soccorso si affannavano nel caldo torrido di 36 gradi di Bangkok per raggiungere gli altri operai edili – i cui amici e familiari si sono riuniti nelle vicinanze in un’angosciante attesa – sono iniziate a circolare domande su come e perché il grattacielo sia crollato così rapidamente.
“Qualcosa non andava, sicuramente”, ha dichiarato al The Telegraph il Prof Suchatchavee Suwansawas, ingegnere civile e politico del Partito Democratico.
“Tutti gli altri edifici, anche i grattacieli in costruzione, sono sicuri. Quindi o la progettazione è stata sbagliata o la costruzione è stata sbagliata, ma è troppo presto per trarre conclusioni”.
Dopo aver visitato il sito sabato, il vice primo ministro Anutin Charnvirakul ha dichiarato che il governo avrebbe avviato un’indagine rapida per comprendere meglio il disastro.
“Sto nominando la commissione d’inchiesta. Ho dato loro sette giorni di tempo per riferire cosa sta succedendo e cosa ha causato il crollo”, ha detto ai giornalisti.
L’edificio crollato apparteneva all’ufficio nazionale di revisione contabile ed era in costruzione da tre anni, per un costo dichiarato di oltre due miliardi di baht thailandesi (circa 55 milioni di euro).
Le indagini si concentrano su progettazione e materiali
Il progetto era una joint venture tra Italian-Thai Development Plc e China Railway Number 10 (Thailand) Ltd, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa locale The Nation. Italian-Thai è una società thailandese fondata nel 1958 dall’Ing. Giorgio Berlingeri, ma ormai società quotata Thailandese e che, in passato, ha realizzato importanti opere pubbliche come aereoporti e ponti.
Il maggior finanziatore di quest’ultima società è un’azienda cinese chiamata China Railway Number 10 Engineering Group Company, che possiede il 49% delle azioni – la quota massima che entità straniere possono detenere in una società thailandese.
Secondo il quotidiano Thansettakij, il Ministero dell’Industria ha inviato una squadra di ispezione per verificare, tra l’altro, se l’acciaio di bassa qualità o una cattiva progettazione abbiano contribuito alla crisi.
Alcuni esperti internazionali hanno anche sottolineato il processo di costruzione a “lastre piatte”, in cui i piani poggiano direttamente su colonne senza travi, e il terreno morbido di Bangkok, che potrebbe aver amplificato lo scuotimento del suolo quando le onde sismiche hanno colpito.
Nel frattempo, i parenti delle persone intrappolate all’interno sono rimasti intrappolati in un limbo infernale, osservando le complicate e lentissime operazioni di salvataggio.
C’erano alcuni motivi di speranza: i droni termici impiegati per cercare segni di vita hanno identificato che almeno 15 persone potrebbero essere ancora vive, hanno detto i funzionari. Ma nel pomeriggio di sabato l’ottimismo stava scemando.
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