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Tesla apre una raffineria di litio in Texas. Sempre più integrazione verticale per Elon Musk

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Questa settimana Tesla ha aperto i lavori per la costruzione di una raffineria di minerali litio in Texas, l’ultima mossa dell’azienda volta a garantire una fornitura sufficiente di materiali critici per la produzione delle sue auto. La strategia di Elon Musk va sempre più verso l’integrazione verticale. 

La raffineria fa anche parte di un piano per espandere la presenza di Tesla nella catena di fornitura dei veicoli elettrici, come ha riferito la Reuters in un articolo.
La raffineria dovrebbe essere operativa entro l’anno prossimo e pronta a crescere un anno dopo fino a raggiungere una produzione annuale sufficiente per la produzione di 1 milione di batterie EV.

“Se guardiamo avanti di qualche anno, un punto critico fondamentale per il progresso dei veicoli elettrici è la disponibilità di litio per batterie”, ha dichiarato l’amministratore delegato Elon Musk durante la cerimonia.

Il governatore del Texas Greg Abbott ha elogiato il progetto, sottolineando che questo renderà lo Stato autonomo nella lavorazione del litio.

Tesla investirà 375 milioni di dollari nella raffineria di litio, che sarà situata a Corpus Christi. L’azienda prevede di utilizzare un nuovo metodo di raffinazione del litio, meno inquinante perché non produce solfato di sodio come sottoprodotto, in quanto utilizza acido solforico nel processo di raffinazione.
Invece, il sottoprodotto è una miscela di sabbia e carbonato di calcio, un valido additivo nella produzione di materiali da costruzione, che ci permette di utilizzare questo flusso di rifiuti“, ha dichiarato Tesla, aggiungendo: “In futuro, lavoreremo anche altre materie prime intermedie di litio, comprese quelle provenienti da batterie riciclate e scarti di produzione“.

Per quanto riguarda la provenienza del litio per il nuovo impianto, Musk ha dichiarato che Tesla continuerà ad acquistare la materia prima dai suoi attuali fornitori, che includono Albemarle, Livent Corp e Piedmont Lithium.

La scelta di Tesla ricorda un po’ quella della Ford all’inizio del novecento, ai tempi di Henry Ford, , quando la casa automobilistica era un colossale conglomerato che partiva dalla proprietà delle miniere di ferro sino alla produzione delle auto. Si tratta di una scelta tipica dei momenti in cui le materie prime sono essenziali, ma che si rivela controproducente quando una maggiore disponibilità a monte rende più importante la flessibilità produttiva a valle. Ford all’epoca fu spiazzata da GM che produceva più modelli e più vari.

Elon Musk rischia inoltre che nuove tecnologie delle batterie mettano in secondo piano il litio, rendendo il suo investimento inutile. 


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