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Taiwan: oggi si vota in una delle elezioni più importanti del 2024

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Il 2024 sarà un anno elettorale in UE, USA e India, ma si comincial’anno con il voto in un apese piccolo, ma i cui risultati possono sconvolgere le relazioni fra i blocchi: Taiwan. Le elezioni nel piccolo stato-isola possono influenzare profondamente  lo stato dei rapporti fra USA e UE e Cina, soprattutto se questa ultima reagisse in modo pesantemente negativo ai risultati elettorali.

Il corpo elettorale

Le votazioni per le elezioni di Taiwan sono iniziate sabato alle 8 del mattino in più di 17.600 seggi elettorali in tutta l’isola.

Secondo la Commissione elettorale centrale, circa 19,54 milioni di cittadini taiwanesi hanno diritto a votare per un nuovo leader.

I cittadini di età compresa tra i 40 e i 49 anni costituiscono il gruppo elettorale più numeroso, con 3,88 milioni di elettori, pari a circa il 20% dell’elettorato. Più di 1 milione di persone, pari a circa il 6% degli aventi diritto, voteranno per la prima volta.

L’affluenza alle elezioni presidenziali di Taiwan è generalmente alta. Alle elezioni del 2020 – dove la Presidente Tsai Ing-wen ha ottenuto una vittoria decisiva per assicurarsi il secondo mandato – ha votato il 74,9% degli elettori, rispetto al 66,27% del 2016. L’evento è sentito come importante ed è molto vissuto.

I candidati

Come nelle precedenti elezioni presidenziali, anche quest’anno i rivali del Partito Democratico Progressista (DPP) e del Kuomintang (KMT) si affrontano in una gara che si preannuncia molto combattuta. Il primo partito presenta una posizione più vicina all’indipendenza ed esprime l’attuale leadership politica. Ovviamente il suo candidato Lai Chin-le candidato più lontano dda Pechino.

Quindi c’è il partito anticomunista tradizionale, ma con una visone di “Una cina” compatibile con quella di Penchino, il Kuomintang, che presenta Hou Yu-ih

Ma questa volta c’è un terzo candidato: Ko Wen-je del Partito Popolare di Taiwan (TPP), sindaco di Taipei, che si presenta con una posizione di alternativa rispetto agli altri due partiti tradizionali. Punta al voto della Gen Z che cerca un’uscita dal dualismo KMT DPP.

Alla fine dello scorso anno si era parlato di una possibile alleanza di opposizione tra il KMT e il TPP, favorevole a Pechino, ma la trattativa è fallita e ha aperto la strada a una lotta a tre. In questa situazione il DPP appare avvantaggiato.

Come reagirà Pechino?

Pechino ha cercato pesantemente di influenzare le elezioni. Ha usato la carota, proponendo una forte collaborazione economica fra le due  parti, ma anche il bastone, per mano del capo di stato maggiore del PLA che ha affermato che nessun separatismo sarà tollerato.

In realtà il DPP ha governoto per molti anni e non ha il coraggio di proporre chiaramente l’indipendenza dell’Isola, per cui è probabile che la contesa continuerà sulle posizioni attuali in caso anche di vittoria degli indipendentisti. Taiwan semplicemente proseguirà nel proprio sviluppo economico autonomo e stringendo maggiori legami con l’Occidente.

 

 


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