Euro crisis
Svalutazione – Inflazione, il caso dell’Ungheria (svalutazione 19% – inflazione dal 3/4% a ZERO)
Post (snello) dedicato a quelle che: “Se usciamo dall’Euro andremo a fare la spesa con le carriole”.
Ringrazio @sbnt per avermi portato all’attenzione il fenomeno (che mi era parzialmente sfuggito).
2 premesse:
– dopo la svalutazione italiana (60%) del 1992, non ci fu inflazione che anzi scese lievemente (al riguardo c’è questo mio articolo di novembre 2013);
– la svalutazione attesa di una nuova valuta italiana è valutata, senza eccezioni, tra il 20 ed il 40%.
Passiamo all’oggetto del post. Il caso dell’Ungheria (paese in cui peraltro ho vissuto in parte del periodo in questione).
L’Ungheria, ricordiamolo, è nella UE ma fuori dall’Euro. Conserva la sua valuta nazionale, chiamata Fiorino Ungherese (sigla HUF).
Questo va anche in risposta a quelli del “ah ma noi con la nostra liretta che fine faremmo..” Se può avere una propria valuta un paese più arretrato del nostro e con solo 10 milioni di abitanti (pari alla sola nostra Lombardia), non vedo che problema dovremmo avere noi. Sono le solite balle per chi non ha argomenti e/o non sa di cosa sta parlando.
Dicevamo dell’Ungheria. Loro, al pari di quasi tutte le valute mondiali, stanno vedendo un deprezzamento della propria valuta nei confronti dell’Euro (ma anche nei confronti del Dollaro). Nel caso specifico per acquistare un EUR, nell’estatate del 2011 erano necessari 263 HUF circa. Oggi ne servono 310. In circa 30 mesi il Fiorino Ungherese ha svalutato di quasi il 20% (313/263… prevengo critiche, se avete dubbi su come si calcola la svalutazione consiglio questo e quest’altro).
Nello stesso periodo, l’inflazione è passata dal 3-4%, per toccare il 6% dopo circa un anno, per poi scendere fino allo zero dove si trova ora (il che peraltro non è nemmeno una buona notizia, pur in presenza di una discreta crescita come l’Ungheria ha).
CONCLUSIONI
Chi parla di alta inflazione in caso di EURexit è un terrorista ignorante. Non ci sono precedenti di alta inflazione in caso di svalutazioni nell’ordine del 20-40%. Se ci sono (ma non ci sono) portatemi i casi all’attenzione, prometto post al riguardo.
Chi non capisce la differenza tra svalutazione ed inflazione o è ignorante (e la fila è molto lunga) o è in malafede, o entrambe le cose. In ogni caso (anche in presenza di ignoranza totale) basta leggere il grafico sopra per capire che non è così. Se la moneta si svaluta (o si rivaluta) dei confronti di un’altra moneta non si diviene per questo più poveri o più ricchi, dipende dall’inflazione e dall’andamento dei salari. Per esempio ora noi abbiamo una moneta fortissima, tra le più forti al mondo, ci sentiamo più ricchi? Non penso proprio.
Il potetere d’acquisto determina se noi siamo più ricchi o più poveri. NON LA SVALUTAZIONE! E questo è determinato dall’andamento dei prezzi (inflazione se vogliamo) rispetto all’andamento dei salari.
Di un sistema ad inflazione zero, se non abbiamo un lavoro, se siamo poveri, non ce ne facciamo nulla. Se invece siamo molto ricchi è un buon sistema.
Al contrario, un sistema con moderata inflazione (3-5%) è sicuramente preferibile in quanto spinge consumi ed investimenti (non tengo i soldi fermi se si svalutano) ed è sintomo di un’economia in salute. Al solito è da vedere l’andamento dei salari medi rispetto all’inflazione.
ANDREA LENCI
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