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Conti pubblici

Superbonus a maggio oneri complessivi aper lo Stato a 126, 35 miliardi di euro

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Il Superbonus 110% ha generato detrazioni maturate per 126,356 miliardi di euro al 31 maggio, con 500.061 edifici interessati, di cui 137.600 condomini e 245.068 unifamiliari, secondo i dati ENEA. Inoltre, sono state coinvolte 117.388 unità immobiliari funzionalmente indipendenti e 5 edifici di categoria A/9, ovvero castelli e palazzi di pregio artistico o storico. L’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha fornito i dati aggiornati relativi al Superbonus 110% al 31 maggio scorso, sottolineando l’aumento delle detrazioni maturate e il numero di edifici interessati. Le detrazioni maturate ammontano a 126,356 miliardi di euro, un incremento rispetto ai mesi precedenti. Sono 500.061 gli edifici che hanno beneficiato del Superbonus, suddivisi in varie categorie. 137.600 edifici rientrano nella categoria condominiale. 245.068 sono le abitazioni unifamiliari coinvolte.   117.388 sono le unità immobiliari che rientrano in questa categoria. 5 edifici di categoria A/9, ovvero castelli e palazzi di particolare pregio storico e artistico, sono stati inclusi nel conteggio.

Il rapporto Enea riporta anche che grazie allo stop voluto dal governo Meloni nel solo mese di maggio ci sono l’ammontare delle detrazione concesse è di solo 121 milioni di euro in più.. Un costo per lo Stato che cresce di altri 87 milioni di euro, portando il debito per lavori già conclusi a quota 122,73 miliardi di euro. Ma restano fuori da questo conteggio un 4,7% di lavori ancora attivi che comprendono interventi agevolati al 110%, al 90% ed al 70%.

Tra fine aprile e fine maggio 2024 l’ENEA ha registrato solo 248 nuove richieste di asseverazione, ben lontane da quelle 63mila comunicazioni avvenute a settembre del 2022. Complessivamente il Superbonus ha permesso di efficientare 495.717 immobili, tra condomini, unità indipendenti ed unifamiliari, smuovendo investimenti per un totale di 117,7 miliardi di euro ammessi a detrazione.

I paletti piantati dal Ministro Giorgetti hanno funzionato e stanno lentamente bloccando la misura. A partire dalla Legge n.67/2024 di conversione del Dl n.39/2024 Decreto Superbonus che ha eliminato quasi completamente i meccanismi di cessione del credito, restringendo le possibilità di compensazione per le Banche; una situazione che ha innescato una repentina chiusura di alcune delle più famose piattaforme per l’acquisto dei crediti fiscali edilizi. Nel 2024 ricordiamo inoltre che il Superbonus è sceso ad un’aliquota del 70% solo per i condomini (villette e Unità indipendenti sono escluse) e nel confronto con altri bonus edilizi, perde ormai appeal.

Dall’inizio dell’anno il report ENEA sul Superbonus ha registrato quasi 24 mila nuove asseverazioni per un investimento di 15 miliardi; la cifra però fa riferimento a lavori effettuati nel 2023, quando l’aliquota era al 110% o al 90%. Nel complesso la media mensile degli investimenti nel Superbonus si è sempre attestata vicino ai 4 miliardi di euro, un abisso rispetto ai 121milioni di euro del mese di maggio.

La maggior parte delle asseverazioni registrate dal report ENEA sul Superbonus di maggio, arrivano da interventi in condominio. Sono solo 189 però le nuove asseverazioni che fino allo scorso anno viaggiavano su ritmi compresi tra i 2.00 ed i 4.00 nuovi cantiere al mese.

Solo 28 unifamiliari riescono a portare a casa il Superbonus a maggio 2024, contribuenti con un reddito di riferimento ben preciso inquadrato dal Dl 11/2023

Insomma una misura quella dei grillini nata male e proseguita se possibile peggio, e occorre dire grazie all prudente politica del ministro Giancarlo Giorgetti se i conti pubblici hanno retto bene alla tremenda onda d’urto di un ulteriore debito monstre. Fa un po’ sorridere il fatto che proprio coloro che accusano il governo attuale di operare tagli al welfare e alla sanità (cosa che stando ai dati è assolutamente priva di fondamento) per sottostare all’aumento della spesa in difesa e sicurezza, sono gli stessi che hanno permesso un simile spreco di risorse pubbliche.


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