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SOVRANITA’ MONETARIA: C’E’ GROSSA CRISI NEL MONDO (ma anche no!)

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quelo

“Stai miagolando nel buio ??? Stai procedendo a dentoni ??? Senti che non sai più quando stai andando su questa tera ??? Quelo ti può aiutare … O no … Te come la vedi ??? La seconda che ho detto ???”

(Quelorenzi)

Accendiamo il televisore, leggiamo i quotidiani e ovunque si sente parlare di crisi. L’Italia è in crisi, la borsa è in crisi, lo spread ci colpisce.

“Meno male che c’è l’Euro che ci ha difeso dalla crisi mondiale altrimenti saremmo finiti come l’Argentina” è il mantra di molti dirigenti Politici Italiani (specialmente quelli Piddini).

Ma cosa si cela veramente dietro la crisi? Si nasconde il fatto che nel 2008 il mondo capitalistico occidentale ha constatato il limite assoluto della nuova economia nata dopo l’eliminazione del Glass Steagall Act: la grande fragilità della banca che guadagna sui derivati e che ha generato impegni di gran lunga superiori al PIL del mondo (economia reale). Da qualche lustro, difatti, era più facile arricchirsi operando con la movimentazione ad alta frequenza dei capitali nelle borse, piuttosto che avviare e gestire al meglio attività produttive. Ciò poiché la resa percentuale delle attività finanziarie è infinitamente superiore a quella di qualunque attività produttiva esistente.

“La crisi, la crisi, ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede l’Europa!”

Grazie a questo mantra è partita la corsa dei tagli alle spese statali per cercare di garantire, prima di tutto, questa benedetta rendita finanziaria superiore ad rendimento da investimenti industriali.

Così mentre negli anni ’70 i dirigenti delle aziende pubbliche si vantavano tra loro per il numero di posti di lavoro che erano riusciti a creare, ora si vantano dei tagli realizzato all’organico e ai costi. Un bel cambio di paradigma no?

c'e' crisi

 

Ma visto che l’austerità dovunque si dimostra distruttiva verso i conti dello stato che l’applica, ci deve essere dietro assolutamente qualcosa di diverso, di più profondo.

Dato che dietro i numeri e i tagli ci sono persone e famiglie, vorrei provare a chiarirvi se quelle persone che si suicidano o si imbottiscono di antidepressivi sono effettivamente degli incapaci, dei falliti, o se QUALCUNO ha eventualmente pianificato il tutto in modo accurato; cercheremo anche di capire CHI poteva dirsi veramente in crisi.

Faremo, quindi, luce su una pagina triste della storia della nostra Repubblica!

Siete pronti per il decollo? Allacciatevi le cinture!

QUANDO UNO STATO E’ IN CRISI

 Abbiamo 3 differenti tipologie di crisi:

1)      Crisi di Solvibilità (elevato rapporto debito estero / Pil ed elevato rapporto debito estero / Tasse);

2)      Crisi di Liquidità (elevata concentrazione di rimborsi nel breve termine; elevato rapporto tra necessità di finanziamento a breve, debito a breve e partite correnti, e riserve ufficiali);

3)      Crisi macro-tasso di cambio (forte caduta della crescita causa sopravvalutazione del tasso di cambio in termini reali)

 

Come si trovava l’Italia per questi parametri quando si cominciò la crisi mondiale ?

A – Debito estero / Pil = 1,25;

B – Debito estero a breve / Riserve di valuta = 5,59

C – Debito estero pubblico / Tasse = 1,24

D – Real effective exchange rate = 103,5 (sottostimato rispetto alla Germania).

(fonte: FMI)

 

Questi valori sono elevati? Sono bassi? Come si fa a capire a che punto stiamo?

Il segreto sta in una parolina:

 

BENCHMARK: parametrarsi sui competitor!

 

E’ come rimettere in piedi i vecchi “giochi senza frontiere”. Ci si parametra su altri. Vediamo ad esempio come stava l’Irlanda:

A – Debito estero / Pil = 9,28;

B – Debito estero a breve / Riserve di valuta = 5,59

C – Debito estero pubblico / Tasse = 460,97

D – Real effective exchange rate = 113,84.

Ops! Ma guarda!

L’Irlanda si che aveva “grossa crisi”! Beh certo, un interventino tutto sommato era necessario !
E fu così che venne l’AUSTERITA’ ESPANSIVA: i mitici tagli. Ma, oramai, chi mi segue sa cosa pensi dei tagli (pur giusti) allo stato. Per chi non se lo ricorda, segua questo esempio.

Caso particolare: l’INPS. Quando tra metà anni ’80 e metà anni ’90 avevano deciso che andava ridotto il deficit di bilancio, l’INPS decise di ridurre le spese per l’informatizzazione e ridusse di 100 milioni di lire la sua spesa. Cosa accadde? Che i fornitori dell’INPS licenziarono 5.000 dipendenti che generarono per lo stato 5.000 cassintegrati per 24 mesi circa. La spesa finale per lo Stato, calcolando la cassa integrazione, i mancati contributi pensionistici e i mancati rientri per irpef ed iva su consumi fu stimato in circa 90 milioni di lire. Un misero risparmio a livello aggregato al costo di un peggioramento del servizio alla clientela.

Ma i tagli irlandesi cosa determinarono?

L’Irlanda ha fatto dal 2008 ben 5 pacchetti di tagli emergenziali per un totale di 14.6 miliardi di euro.

 L’analisi ex-ante parlava di tagli per il 7.5% del pil. E sapete cosa accadde? Il totale dei pacchetti, dal 7,5% che avrebbero dovuto rappresentare, divennero il 9,3% del PIL. Come mai? Perché indussero RECESSIONE nel paese, ovvio!

Le 5 misure del Salva-Irlanda ebbero effetti negativissimi sia sul macroaggregato I (investimenti), sia su quello C (consumi). Spaventati dai tagli, dalla perdita di posti di lavoro e dal calo dei redditi sia le aziende, sia i privati tagliarono le spese.

In conseguenza di quanto sopra, le entrate dello stato calarono dagli originali 48 miliardi di euro ai 31 del 2010. Ben 17 miliardi di minori entrate che determinarono nel 2010 un tremendo deficit di bilancio.

Ma questo accadde solo per la caduta delle entrate? No! Poiché le persone, perso il posto di lavoro e persa la sicurezza, iniziano a far consumo di antidepressivi al punto che le spese sanitarie, assieme alle spese del Welfare, innalzano le uscite da 20,6 miliardi del 2007 a 35,9 miliardi di euro.

Non è un caso che Monti prima di perdere il posto da Premier per Letta disse:

“Potremmo non avere in futuro la sanità come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi”.

Il messaggio era questo: quando perderete il posto di lavoro e cercherete un appoggio tra le amorevoli braccia dello stato in cui vivete organizzati in forma di società, gli antidepressivi ve li pagherete da soli. E anche Cassa Integrazione o reddito di Cittadinanza vi dovete  scordare!

Allora? Perché se l’Irlanda ha dimostrato che l’Austerità Espansiva non esiste hanno portato l’Italia ad applicarla?

Semplice, tanto Draghi quanto Monti erano e sono espressione del sistema bancario globalizzato il quale ha bisogno di stati in crisi non tanto per lucrare sulle misere e povere rendite finanziarie del 4-5-6%, visto che sono inferiori a quel 7-8% che il sistema finanziario ritiene idoneo per remunerare un investimento, ma solo per avere quante più possibili bad banks, bad companies, bad bonds da infilare in derivati e spammare in tutto il mondo, per potersi garantire quante più operazioni possibili che, svolte in un numero infinitamente elevato ogni secondo (siano pure al rialzo o al ribasso) generano profitti in altro modo assolutamente non ottenibili.

 E fu così che venne anche da noi l’Austerity, giustificata anche oggi dicendo che l’Italia va male perché il mondo va male.

 E’ davvero così? Davvero il mondo è in crisi? Ma anche no!

gdp growth 2013 y x ygdp growth 2013 y x y JPEG 

Solo poche nazioni (guarda caso) dell’Eurozona hanno la crescita negativa, il resto del mondo viaggia tra il 2 e il 4%!

Ma allora, le riforme strutturali Irlandesi, Portoghesi, Greche e Spagnole hanno funzionato? Si dice che l’Irlanda e la Spagna siano ripartite, è vero? NO! Quelle nazioni di cui si parla un gran bene, in realtà navigano in acque cattive NONOSTANTE UNA DISCRETA SPESA A DEFICIT DA PARTE DELLO SPENDACCIONISSIMO STATO.

Non ci credete?

Eccovi il grafico:

deficit eurozona 2013 JPEG

Ops! Nessuno stato nel 2013 è in surplus di bilancio!

Addirittura, se andassimo ora ad individuare la crescita che avrebbero le nazioni in eurozona SE davvero avessero il deficit a zero (pareggio di bilancio) vedremmo cose molto interessanti, quali:

gdp vero in caso di pareggio di bilancio g=T JPEG

 

Le distanze tra nord e sud scompaiono. Rimane solo quella tra centro e periferia (Germania contro tutti gli altri).

La gente perde lavoro, si contraggono i consumi, aumenta la pressione fiscale, i conti peggiorano eppure il blocco alla speculazione sui derivati non l’hanno messo. Continuano a parlare di creare bad banks e di creare contenitori per bad bonds come fosse cosa normale.

Ma non sarà che la crisi è stata creata ad arte e che abbia la funzione di coprire vecchie cose da tenere nascoste?

Purtroppo per noi, a questo interesse dei “banchieri” si è aggiunto il fatto che l’unificazione dell’Europa non avrebbe dovuto servire ad una solidale crescita comune sostenibile ma a far piazza pulita dello stato sociale, dei diritti sindacali e della regolazione dei mercati e della finanza.

Ecco quindi la duplice natura della crisi creata ad arte: liberalizzazione dei movimenti di capitale per garantire ai banchieri guadagni ultramilionari, parallelamente, dovendo per forza rinunciare al cambio e alla politica monetaria della Banca Centrale, sono state applicate misure fiscali e di contrazione dei diritti sociali e sindacali che hanno smontato 50 anni di sviluppo sociale armonico.

l’Euro è il “Reagan Europeo”. Purtroppo per chi ha pianificato tutto questo è arrivato il       M o v i m e n t o 5 S t e l l e   a rompere le uova nel paniere e, a questo punto, ovviamente, perché il tutto funzioni, si è reso necessario sospendere la democrazia!

 Ed ecco allora entrare in scena il salvatore della Patria. A base di uscite senza alcun contenuto specifico Lo Renzi il Magnifico ci comunica che per altri 4 anni di votare non se ne parla, prima devono completare il progetto di sistemazione dello squilibrio tra ammontare dei derivati emessi dal sistema bancario – moneta endogena (liquidità presente nelle banche o creata tramite accrediti) – e PIL del mondo occidentale.

 Ed ecco allora il ruolo assunto da “Lo Renzi il Magnifico” e il suo parlare del NIENTE, nel progetto globale. E questo suo importantissimo ruolo lo si comprende dai cinguettii, intercorsi tra me e il twitterista inventore della NIENTOLOGY, tramite i quali abbiamo potuto parlare dei suoi programmi per il paese.

 FIRULI FIRULA

“Maestro, lei viene qui come profeta, come guru, o come nostro salvatore?”.

“Col treno, da Firenze”.

(Quelorenzi)

 

“Maestro, quindi hanno ragione quelli de La Voce della Russia, in realtà Lei è solo un giovane vecchio, non salverà la sua gente, non riuscirà nel suo intento del governo del FARE, non salverà il partito dei suoi amici Piddioti, lo sa che nel Paese si è formata una grande aspettativa per le sue affermazioni del FARE UNA COSA AL MESE?

 “O, ma mica posso fa tutto io! Ma lo sai a che ora me so alzato stamattina? Alle sette meno un quarto! La bambina ha vomitato tutta la notte!”

(Quelorenzi)

 

“Maestro, scusi, dimenticavo che Lei è il capo della setta di Nientology e pensavo erroneamente che possedesse il magico e portentoso Elisir d’Amore ch’avrebbe risollevato l’umore del popolo e riportato il sorriso sui volti delle persone”.

 “Qua non sappiamo più.. quando stiamo andando su questa tera… qua non sappiamo più quando stiamo facento su questa tera … “

(Quelorenzi – Nientologo Fondatore di Nientology)

 

“Certo Maestro, certo! Ehm! Mi scusi Maestro ma è ora che vada, ho lasciato l’acceleratore di particelle accesso! Devo scappare prima che quelli del Cern mi facciano la ramanzina.

CERN

 Maurizio Gustinicchi

Economia 5 Stelle

 


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