Attualità
Sovranità e credito d’imposta cedibile
Chi mi segue da anni sa che la nostra proposta di utilizzare il credito d’imposta cedibile, è sempre stata la dimostrazione di sovranità dello Stato italiano, perché è l’anello di congiunzione tra la sovranità fiscale e quella monetaria, da sempre e ancora oggi, di competenza esclusiva di uno Stato.
Nel Convegno del 16 luglio 2019 al Senato, proposi di rendere cedibili tutti i crediti d’imposta che già allora venivano utilizzati per agevolare le ristrutturazioni nell’edilizia, e dopo meno di un anno il Governo Giuseppe Conte approvò il famoso Superbonus 110%, che ha generato tanto scompiglio.
Il motivo era che se lo Stato crea un credito d’imposta cedibile che poi il cittadino può portare in banca e cambiarlo in euro, ovviamente creato dal nulla con quel credito, allora in pratica lo Stato ha creato euro, e questo all’oligarchia finanziaria che specula sui nostri titoli di stato, guadagnando fior di interessi, non poteva andar bene.
Quindi hanno mandato il loro maggiore esperto di questioni di denaro a risolvere la questione: fatto cadere Giuseppe Conte, è diventato Presidente del Consiglio Mario Draghi, che era stato prima Direttore del Tesoro, poi Governatore della Banca d’Italia ed infine Presidente della BCE, con ampie parentesi in Goldmann Sachs.
Il suo compito lo ha svolto egregiamente, bloccando in tutti i modi possibili la cedibilità dei crediti d’imposta del Superbonus 110%, tanto che poi è stato premiato a New York come “Statista dell’anno” dai suoi committenti.
Il fatto incontestabile è che oggi Mario Draghi, nel suo Report sulla competitività europea”, propone la cedibilità dei crediti d’imposta che aveva bloccato, dandoci ragione sul fatto che è uno strumento utile per finanziare gli investimenti.
In questa intervista che ho fatto su Radio Radio, con Stefano Molinari abbiamo parlato di Mario Draghi e dell’articolo che ho scritto qualche giorno fa su Scenari Economici, dal titolo “Quando il nemico ti copia, hai già vinto“.
Ma la cosa più interessante è uno stralcio di una intervista a Mario Draghi, dove ha detto chiaramente:
“Si vuol essere padroni del proprio destino o no? E quindi affrontare i problemi che sono stati descritti: l’espansionismo cinese, l’aggressione russa, quello che succederà negli Stati Uniti, in un situazione di autonomia, di indipendenza e di sovranità, oppure in una situazione di dipendenza, forse anche di servitù ad un certo punto. E la risposta del Rapporto è cercare di dare un risposta a cosa bisogna fare per essere indipendenti”.
Sentir parlare Mario Draghi di sovranità, è come sentir parlare un macellaio di amore per gli animali.
Ma proviamo ad andare dietro al suo ragionamento, in fondo le premesse sono vere, l’economia europea non può affrontare le sfide dei prossimi anni da una situazione di dipendenza, deve trovare soluzioni che favoriscano autonomia, indipendenza e sovranità.
Quindi la soluzione che noi proponiamo è la seguente:
“Visto che l’indipendenza non la si può certo raggiungere con l’aumento del debito pubblico e neanche con l’adozione di un debito comune, che la Germania non accetterà mai, l’unica modalità di raggiungerla è quella che ogni Stato faccia degli investimenti attraverso il credito d’imposta cedibile, che è autonomo per ogni Stato. In questa maniera tu puoi tranquillamente fare investimenti per 750 miliardi all’anno, perché diventano un impegno piuttosto piccolo: stiamo parlando per l’Italia di 100-150 miliardi, l’equivalente del superbonus“.
Perché c’è stata questa conversione di Mario Draghi?
“Se stai affogando in mezzo al mare, prendi la ciambella anche del tuo nemico, se vuoi salvarti“.
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
https://monetapositiva.it/
Per approfondimenti visita anche il sito https://unmondopositivo.it/
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