Politica
Sondaggio leader mondiali luglio 2025: Modi amato, Macron e Fiala odiati, Meloni centro classifica
Scopri i livelli di gradimento dei leader mondiali a luglio 2025: Narendra Modi in testa, mentre Donald Trump polarizza e Macron e Fiala registrano i consensi più bassi. Un’analisi sull’andamento politico globale.

L’opinione pubblica sui leader nazionali può offrire una visione approfondita dell’andamento politico di un Paese, del gradimento del governo, delle possibili evoluzioni future della politica.
Ogni mese, Marcus Lu di Visual Capitalist visualizza i dati dei sondaggi globali che monitorano la percezione dei cittadini nei confronti dei loro capi di governo.
Nell’edizione di questo mese, confrontiamo i livelli di gradimento dei leader mondiali di 24 Paesi al luglio 2025.
Dati e discussione
Ecco l’infografica:
I dati utilizzati per questa visualizzazione provengono da Morning Consult. Essi tracciano i livelli di gradimento dei leader mondiali sulla base dei dati dei sondaggi pubblici condotti nei rispettivi paesi.
I dati sono stati raccolti dal 4 al 10 luglio 2025 e riflettono una media mobile semplice degli ultimi sette giorni delle opinioni degli adulti intervistati.
Modi mantiene il dominio
Il primo ministro indiano Narendra Modi è in testa con un notevole indice di gradimento del 75%. La sua recente rielezione nel 2024 ha rafforzato la fiducia interna, sostenuta da forti indicatori economici e da una politica estera assertiva.
Solo il 18% degli indiani disapprova la sua leadership, a testimonianza della popolarità di cui gode da oltre un decennio al potere (il mandato di Modi è iniziato il 26 maggio 2014).
Comunque, per facilitare la lettura, ecco la lista proposta in modo più semplice:
Leader polarizzanti
Al contrario, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump detiene il 44% dei consensi, con un tasso di disapprovazione del 50%. Da quando è tornato in carica nel 2024, ha dovuto affrontare critiche per la volatilità economica e i divisivi cambiamenti politici.
Al di là di Modi i leader che seguono, Lee, della Corea del Sud, Milei e Carney, o provengono da elezioni recenti o sono stati autori di vere e proprie rivoluzioni economiche e sociali. Evidentemente l’immobilismo non è apprezzato.
Giorgia Meloni è a media classifica, dietro a Trump, ma davanti a Merz, che pure dovrebbe essere nella sua luna di miele.
Ancora peggio è il presidente francese Emmanuel Macron, che registra uno dei rating più bassi con il 18% di consensi e il 74% di disapprovazione. Ciò è probabilmente legato alle continue agitazioni sindacali e alle impopolari riforme pensionistiche, alla sua superficialità politica e all’insensibilità verso le necessità popolari.
Il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, ha indici di gradimento simili a quelli di Macron. A giugno, il suo governo ha superato un voto di sfiducia innescato da uno scandalo relativo a una donazione in bitcoin che ha portato alle dimissioni del ministro della Giustizia Pavel Blažek.
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