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Sondaggi sul “Green pass”. Fateli dopo la quarta dose…

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L’Huffington Post, in collaborazione con SWG, ha presentato un sondaggio nel quale risulta che la stragrande maggioranza degli italiani sarebb favorevole al Green Pass. Bene Bravi Bis.

Non voglio discutere i risultati del sondaggio, ma vorrei mettere in evidenza alcuni punti essenziali, che potrebbero essere una partenza per un ragionamento più ampio.

  • il 25%  egli Italiani contrari al Green Pass non sono una esigua minoranza di matti come vogliono farla passare in TV. Se avesse una sua vera espressione parlamentare sarebbe il secondo gruppo. Se fosse un partito sbaraglierebbe nei sondaggi gli altri.
  • i sondaggi, anche in buona fede, sono fotografie hic et nunc. Non è detto che durino a lungo. Immaginiamo, ad esempio, di aver condotto un sondaggio sulla partecipazione dell’Italia alla Guerra Mondiale al fianco della Germania l’undici giugno del 1940, di averne fatto uno al 25 giugno del 1940, dopo la resa della Francia, e un altro al 20 luglio 1943, dopo il bombardamento di Roma. Quali sarebbero stati i risultati? Facciamone uno quando la gente i dovrà accalcare per la terza dose, oppure se Omicron fosse un banale raffreddore, quale sarebbe il risultato? O se ci fosse la quarta dose  e la quinta etc…
  • esiste anche una questione di qualità. Il sondaggio analizza, molto grossolanamente, proprio tagliando con l’accetta, i due schieramenti. Come è ovvio chi è liberale e libertario, nel vero senso della parola, vede nel Green Pass una limitazione. Chi invece lo accetta approva la funzione  dello stato come “Mamma” e limitatore del singolo. Chiediamoci seriamente però se tutto quello che ha segnato l’evoluzione della nostra società e del nostro modo di vivere sia stato fatto da chi voleva superare i limiti, o da chi invece accettava di conformarvisi. L’Italia unita, le conquiste sociali, le stesse conquiste scientifiche sono il risultato, mi dispiace dirlo, di quel 25% ch dice no, non del 62% che dice si. Non che quest’ultimo non ia importante, ma lo è dopo, quando bisogna consolidare, non quando bisogna muoversi.

Quindi rifacciamo questo sondaggio fra 3 mesi, e vediamo i risultati. Rifacciamolo  fra un anno, magari prima delle elezioni. Qualcuno, sicuramente, si augura che le persone non abbiano memoria..


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