Economia
Sofferenze boom Agosto +22,3% (9,1% del PIL), crollo epocale prestiti alle imprese (-4,6%). Si mette male…
La Banca d’Italia presenta il consueto Bollettino Statistico sugli Indicatori Monetari e Finanziari.
Se stiamo vedendo alcuni indicatori dell’economia reale muoversi in senso positivo (indicatori anticipatori PMI, eurocoin, superindice), ed altri ancora negativi (produzione industriale, export, ordinativi, etc), e’ evidente che non si sara’ alcuna uscita dalla crisi se non inizieranno anche a ridursi le sofferenze bancarie, ed ad aumentare i prestiti.
I dati di Agosto sono in tal senso aberranti: le sofferenze continuano a crescere a ritmi consistenti e la stretta sui prestiti e’ sempre piu’ forte. Pertanto le banche non fanno il loro mestiere, ed investono massicciamente in titoli di stato, restituendo a BCE prestiti.
SOFFERENZE BOOM A QUOTA 141,8 MILIARDI (+22,3%), SEGNO CHE L’ECONOMIA SOFFRE
Si conferma sui livelli record di giugno la crescita delle sofferenze bancarie in Italia in luglio che si accompagna ad un tasso sempre “sostenuto” di crescita dei depositi del settore privato e a un netto calo dei prestiti alle imprese. Secondo i dati di Banca d’Italia il tasso di crescita sui 12 mesi delle sofferenze bancarie è risultato pari al 22,3%, dato analogo a quello di aprile, maggio, giugno e luglio, l’incremento più sostenuto dall’inizio della serie di rilevazioni nel 1998. Le sofferenze continuano a crescere al ritmo di 2 miliardia al mese.
Le sofferenze salgono a 141,8 miliardi, pari al 9,1% del PIL, sostanzialmente il triplo rispetto al 2008. L’incremento delle sofferenze e’ legato a doppio filo alla crisi economica, e quindi alla caduta produttiva delle imprese ed alla perdita di occupazione e di potere d’acquisto delle famiglie, che porta molti all’insolvenza.
I DEPOSITI CRESCONO DEL +6,6%, SEGNO CHE LE FAMIGLIE PREFERISCONO RISPARMIARE E NON SPENDERE
Nel mese di agosto 2013, cresce la raccolta delle banche. I depositi del settore privato sono cresciuti del 6,6 per cento su base annua (5,9 per cento a luglio). La raccolta obbligazionaria, includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 6,4 per cento sui dodici mesi (-6,3 per cento a luglio)
Il forte aumento dei depositi negli ultimi mesi, e’ conseguenza di una tendenza ad un leggero miglioramento del potere d’acquisto reale delle famiglie, che pero’ continuano a comprimere i consumi e gli investimenti, per cui gia’ da alcuni mesi sale il tasso di risparmio delle famiglie.
I PRESTITI CROLLANO DEL -3,5% (-3,3% a luglio), SEGNO CHE LE BANCHE PREFERISCONO INVESTIRE IN TITOLI DI STATO. PER LE IMPRESE COLLASSO DEI PRESTITI (-4,6%)
La stretta al credito non allenta la morsa. Crollo record, ad agosto, dei prestiti destinati a imprese e famiglie. Lo ha comunicato la Banca d’Italia spiegando che i prestiti al settore privato sono scesi, su base annua, del 3,5% (-3,3% a luglio). I prestiti alle famiglie sono scesi dell’ 1,2% sui dodici mesi (-1,1% a luglio); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 4,6% (-4,1% a luglio).
Se questo indicatore non si riprende, la luce in fondo al tunnel non si vedra’. Il calo dei prestiti e’ legato al timore delle banche a concedere prestiti (ove le sofferenze crescono a causa della crisi economica) ed alla loro convenienza ad investire nell’acquisto di titoli di stato. Il Governo dovrebbe intervenire per ribaltare questa situazione, e le Imprese dovrebbero cercare di aumentare la quota di finanziamento fuori dai canali bancari.
Sintetizziamo:
– Le Banche stanno aumentando il finanziamento da Famiglie ed Imprese (aumento depositi) e riducono il Finanziamento da BCE (-48 miliardi in un anno). Simultaneamente investono sempre piu’ in acquisto Titoli di Stato, mentre prestano sempre meno soldi al settore Privato (Famiglie ed ancor piu’ imprese)
– Imprese e Famiglie riducono sempre piu’ i consumi, ed aumentano i risparmi (crescita depositi). In simultanea i prestiti concessi loro crollano, e quelli presenti si deteriorano (sofferenze)
– La BCE riduce l’esposizione verso le Banche Italiane
– Lo Stato Italiano vede aumentare l’esposizione verso le Banche
In pratica il ciclo e’ piu’ o meno l’opposto di quanto servirebbe per stimolare l’economia.
By GPG Imperatrice
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