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Signori, si chiude! Il sistema industriale si è stancato e inizia a chiudere. Governo ed EU indifferenti

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Signori si chiude-. Il sistema industriale non ne può più dei continui sbattimenti sui prezzi e sulle quantità fornite dal punto di vista energetico e, non ritenendo la situazione industriale più sostenibile, decide la via più semplice e logica: interrompere le produzioni e chiudere.

Per mostrarvelo vi presentiamo un utilissimo tweet di  @Durezzadelviver, un analista della materia molto lucido, quindi inascoltato a Roma e a Bruxelles.

se ci concentriamo sui grafici vediamo un calo chiaro nei consumi elettrici, ma ancora di più in quelli relativi al gas naturale

Soprattutto sul gas la tendenza al ribasso è evidente, ma se analizziamo i consumi giornalieri di gas rivelati dall’autorità di mercato GME questo è ancora più evidente

 

martedì 01 105,896 5.161,00 123.864,00
mercoledì 02 116,722 13.368,00 320.832,00
giovedì 03 165,689 12.337,00 296.088,00
venerdì 04 164,773 10.796,00 259.104,00
sabato 05 181,274 9.726,00 233.424,00
domenica 06 179,504 9.099,00 218.376,00
lunedì 07 192,775 7.342,00 176.208,00
martedì 08 238,773 8.232,00 197.568,00
mercoledì 09 209,088 9.509,00 228.216,00
giovedì 10 159,577 9.835,00 236.040,00
venerdì 11 132,078 11.830,00 283.920,00
sabato 12 123,183 5.849,00 140.376,00
domenica 13 122,405 8.860,00 212.640,00
lunedì 14 123,314 12.594,00 302.256,00
martedì 15 115,592 9.466,00 227.184,00
mercoledì 16 116,047 5.884,00 141.216,00
giovedì 17 103,657 7.088,00 170.112,00
venerdì 18 103,457 6.981,00 167.544,00
sabato 19 96,626 9.290,00 222.960,00
domenica 20 96,646 9.475,00 227.400,00
lunedì 21 100,828 6.793,00 163.032,00
martedì 22 96,55 4.162,00 99.888,00

 

Pendiamo ad esempio i consumi dei lunedì: il 7 si sono consumati 192 megawatt di gas naturale, il 14 sono stati 123 mila il 21 siamo a 100 mila. Appare evidente che c’è un calo di oltre il 20% a settimana. Ora se si consumano molti meno gas ed elettricità non è che siamo diventati ecologici da un giorno all’altro, o che tutti abbiamo spento la luce in casa o abbassato di due gradi la temperatura. Sono le aziende che stanno chiudendo le linee produttive ad un ritmo accelerato.

Le aziende quindi chiudono e mettono in cassa integrazione avendo due possibilità:

  • trasferire le produzioni dove lo shock energetico non è così elevato;
  • chiudere definitivamente;

La prima soluzione produce disoccupazione, la seconda stagflazione, perché la mancanza di beni rispetto alla domanda ne fa aumentare i prezzi, insieme alla disoccupazione creata dalle chiusure. Sembra che il problema riguardi solo un pugno di blogger e di analisti comunque, perché non vediamo nessuna urgenza nel governo italiano o nelle autorità europee. Anzi si parla di ulteriori sanzioni energetiche che peggiorerebbero ancora la situazione. Il governo italiano sembra colto da una sorta di autismo e da tempo non risponde agli stimoli, mentre la commissione è perfino felice del disastro industriale creato che non farebbe che accelerare la “Transizione verde”. Chissà poichi produrrà i golfini della Von Der Leyen…

 


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