Politica
Si allarga lo scandalo del Pd a Pesaro, Ricci in forse..?

Non c’è proprio pace per il Pd in questo rovente luglio, non solo dal punto di vista climatico. La supposta superiorità vantata dal Pd, negli anni passati, si sta trasformando in un clamoroso boomerang, dopo le ultime clamorose inchieste che stanno via travolgendo il partito, prima a Milano, poi a Torino ed ora nelle Marche, prima regione che andrà al voto.
L’avviso do garanzia arrivato al candidato del centrosinistra, Matteo Ricci, rischia di stravolgere l’inetro castello di carta costruito dalla coalizione in tutte le Regioni che andranno al voto. Si dice sorpreso ed amareggiato, ma sereno l’ex sindaco di Pesaro. ma chi lo conosce dice che non sia affatto sereno, ed anzi stia seriamente pensando se non sia il caso di fare un passo indietro e ritirarsi dalla corsa, mettendo il suo partito e l’intera coalizione in una situazione complicatissima.
“Il caso Marche è un pò l’emblema del partito democratico. dice Carlo Ciccioli, eurodeputato dell’Ecr, e dirigente di punta di Fdi nelle Marche. Trent’anni fa la sinistra conquistò la Regione, grazie proprio ad un giudice, strana coincidenza. E da qui si è creato quel sistema, quel partito Regione, una ditta di affari, e sempre casualmente, ma forse nemmeno troppo, il capoluogo di questo lungo interregno del Pd sulla regione, era proprio Pesaro.”
Il leader dei cinque stelle, Giuseppe Conte, che in cuor suo secondo alcuni gongola nel vedere quella che considera anche come una rivale verso il suo sogno di ritorno a Chigi, messa alle corde da una serie di indagini giudiziarie, che stanno mostrando come il partito in molte sue diramazioni locali, subisca inevitabili commistioni con gli affari e con personaggi ambigui e troppo pervasivi, cresciuti all’ombra di cacicchi e capibastone, a cui appena eletta proprio la Schlein aveva giurato di voler eliminare.
La sua missione è fallita miseramente, perchè la forza delle diramazioni locali del partito sono troppo forti e resilienti per potere essere eliminate con un semplice colpo di spugna. Ma ora le conseguenze sono le indagini che colpiscono copiose il partito ( curiosa la coincidenza di come la stessa malasorte stia colpendo anche il Psoe dell’idolo della Schlein, Pedro Sanchez).
Lo scandalo a Milano, quello a Torino dove un deputato anonimo a livello nazionale, tale Mauro Laurs, ma potentissimo a Torino, avrebbe usato bellamente soldi pubblici per pagamenti ai figli e parenti, e adesso quello di Pesaro, non possono essere derubricati a semplici incidenti di percorso. Senza contare che secondo alcune indiscrezioni si potrebbe anche aprire un nuovo fronte, sempre legato all’urbanistica nel comune di Bologna. Insomma una valanga che rischia davvero di travolgere un partito, che fatica a trovare compattezza unione, programmi comuni ed una idea di come poter solo immaginare di essere alternativa di governo.
Ora il fronte più caldo è proprio quello che riguarda Pesaro e il destino del candidato Ricci, la cui caduta potrebbe trascinare come in un domino anche quelle di Fico in Campania e Giani in Toscana. Per questo come già accaduto con Sala a Milano, la segretaria del Pd, che certo non ha mai amato Ricci, sta cercando con tutte le forze di convincerlo a resistere. Ma certo è che se lo scandalo si allargasse il movimento cinque stelle, che per ora rimane cauto e in vigile attesa degli eventi, non potrebbe permettersi di difenderlo e di dare il proprio appoggio. Ma in questo caso quasi inevitabile sarebbe anche la messa in discussione di Roberto Fico in Campania, cosi come quella di Eugenio Giani in Toscana ( mentre quella di De Caro, in Puglia, deve fare i conti proprio con i famosi cacicchi e capibastone, come Michele Emiliano e Nichi Vendola). Una situazione che potrebbe rimettere in gioco davvero tutto e a che trasformare quello che da tempo il centro sinistra possa essere un trionfo, in incubo dalle conseguenze difficilmente prevedibili.
E’ una situazione che rischia di mettere a serio rischio il già debolissimo accordo raggiunto dal centro sinistra sulle regioni al voto. Ma la cosa piu paradossale è quella secondo cui per alcuni queste inchieste potrebbero anche alla lunga rafforzare sia la Schlein nella sua volontà di rinnovamento e sia Conte nel suo giustizialismo duro e puro. Una situazione che però, paradossalmente, potrebbe ulteriormente indebolire la coalizione.
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