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Guerra dei Cieli Futuri: USA scatenano F-47 e droni autonomi, ma la Cina ha già la sua risposta. È una sfida all’ultimo chip.

Gli USA puntano sui caccia di sesta generazione F-47 e sui droni “scudieri” CCA per contrastare la Cina nel Pacifico. Ma Pechino risponde colpo su colpo, trasformando la supremazia aerea in una serrata competizione industriale e tecnologica.

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Gli Stati Uniti stanno sviluppando caccia di sesta generazione e droni avanzati per rafforzare la loro superiorità aerea nel confronto con la Cina, riducendo il divario numerico delle forze aeree cinesi e ampliando il raggio operativo nel teatro Indo-Pacifico. Tuttavia, gli esperti avvertono che Pechino sta rapidamente colmando il gap tecnologico, rendendo la competizione sempre più serrata. Questo  rischia di portare la competizione ad un livello che è industriale, in cui gli USA rischiano di non prevalere.  Anche SCMP ne ha discusso.Cerchiamo di analizzarne le conseguenze .

Il programma CCA: droni al fianco dei caccia

Il generale David Allvin, capo di stato maggiore dell’US Air Force, ha recentemente svelato su X il drone YFQ-42A, parte del programma Collaborative Combat Aircraft (CCA). Questo veicolo aereo da combattimento senza pilota (UCAV), sviluppato da General Atomics, è uno dei due progetti iniziali del programma, insieme al YFQ-44A di Anduril.

YFQ-42A della General Atomics

I droni CCA sono progettati per supportare i caccia con equipaggio in missioni aria-aria e aria-terra, agendo come “fedeli scudieri” per aumentare letalità, sopravvivenza e raggio operativo a costi inferiori rispetto ai tradizionali caccia.

I test a terra per i droni sono già in corso, con valutazioni su sistemi di propulsione, avionica e autonomia. I voli di prova sono previsti per quest’anno, con produzione pianificata per il 2026. Secondo Richard Aboulafia di AeroDynamic Advisory, i primi modelli saranno destinati a missioni di attacco semplici e trasporto di missili aria-aria, mentre versioni future includeranno capacità avanzate come guerra elettronica e attacchi più complessi.

F-47: il caccia del futuro

I droni CCA opereranno al fianco dei nuovi caccia di sesta generazione, noti come Next-Generation Air Dominance (NGAD), che saranno prodotti da Boeing e denominati F-47. Questi velivoli, con un raggio di combattimento superiore a 1.852 km (quasi il doppio dell’F-22 Raptor), integreranno tecnologie all’avanguardia come intelligenza artificiale e informatica quantistica. L’US Air Force prevede di ricevere oltre 185 F-47 entro il 2030, mentre fino a 1.000 droni CCA (YFQ-42A e YFQ-44A) saranno operativi entro il 2029, con un raggio di oltre 1.300 km. Ovviamente il fuuo F-47 nasce già per interagire con il NGAD.

F-47 rendering per la presentazione da parte dell’USAF

Vantaggi strategici e ruoli operativi

Secondo Kelly Grieco del Stimson Centre, i CCA saranno versatili, capaci di missioni di guerra elettronica, ricognizione e attacchi aria-aria, operando a velocità elevate e con maggiore manovrabilità rispetto ai droni di generazioni precedenti. 

Timothy Heath di Rand Corporation sottolinea che l’autonomia e la stealth dei CCA li rendono più resilienti in ambienti contesi, riducendo la dipendenza da aerei con equipaggio per ruoli ad alto rischio. Il caccia putrò mandare avanti i CCA, e farsi accompagnare da una composizione variabile di questi a seconda della missione da compiere: guerra elettronica, attacco, ricognizione o difesa aerea. Questo renderà il caccia a guida umana  molto più versatile e aadatta adiverse funzioni, pur mantenendo una sicurezza innata.

Kostas Tigkos di Janes evidenzia che l’elevato numero di droni schierabili consentirà una saturazione dello spazio aereo, mentre l’autonomia avanzata ridurrà la dipendenza dai comandi terrestri, rendendo i CCA meno vulnerabili al jamming. Inoltre, i droni potranno ottimizzare i percorsi di volo per massimizzare l’efficacia dei sensori o ridurre l’esposizione ai radar nemici.

La risposta cinese

La Cina non resta a guardare. Prototipi di caccia di sesta generazione, noti come J-36 e J-50, sono stati avvistati in fase di test. Nel 2022, la TV di stato cinese ha mostrato immagini di un J-20 accompagnato da droni stealth GJ-11, suggerendo che anche Pechino stia sviluppando tecnologie di teaming tra caccia e droni.

Sebbene gli Stati Uniti mantengano un vantaggio in aree come i motori aeronautici, Heath nota che la Cina sta recuperando terreno, specialmente nell’intelligenza artificiale, cruciale per i droni autonomi. Uno dei problemi principali dei droni è quello di avere una capacità di guida autonoma tale da impedirgli di volare in formazione sicura con l’aereo princiipale, una funzione non secondaria.

GJ-11 in parata

Uno scontro nel Pacifico

In un potenziale conflitto, come quello su Taiwan, i CCA di entrambi i contendenti potrebbero dominare le battaglie aeree, conducendo ricognizione, attacchi e contromisure elettroniche. I droni americani potrebbero essere lanciati da piste corte o bombardieri stealth, migliorando la flessibilità operativa anche sotto attacco.

Grieco sottolinea che i CCA, se schierati in gran numero, potrebbero compensare il vantaggio numerico della Cina, aprendo la strada ai caccia con equipaggio e riducendo i rischi per i piloti. Effettivamente, se il numero fosse notevole, potrebbero essere uno strumento di contenimento dell’aviazione cinese.

Nello stesso tempo la Cina può sviluppare i propri CCA, e a quel punto lo scontro diventerebbe una escalation industriale fra chi produce un maggior numero di CCA, e di migliore qualità. Se uno scontro di breve termine potrebbe vedere gli USA avere la meglio, uno scontro più prolungato, come quello ucraino, ad esempio, potrebbe avere uno sbocco ben diverso. 

 


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