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Saipem ottiene la concessione dei lavori di perforazione in Guyana, nell’area contesa con il Venezuela

Saipem ottiene un grosso contratto di estrazione sottomarina al largo della Guayana, non lontano dall’area contesa dell’essequib

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Saipem,  la nota società fornitrice di servizi di ingegneria, perforazione e costruzione controllata dall’Eni, ha ricevuto il via libera da ExxonMobil Guyana Limited, una filiale del gigante energetico statunitense ExxonMobil, per procedere con i lavori del sesto sviluppo petrolifero nel blocco Stabroek, al largo della costa della Guyana.

L’operatore italiano è stato ingaggiato nel novembre 2023 per gestire la progettazione, la fabbricazione e l’installazione di strutture sottomarine, riser, linee di flusso e ombelicali destinate a un grande impianto di produzione sottomarina nello sviluppo petrolifero di Whiptail. Si tratta del sesto progetto della ExxonMobil nel blocco Stabroek, al largo della Guyana, situato ad una profondità d’acqua di circa 2.000 metri. Dopo aver ottenuto le approvazioni normative, la ExxonMobil ha preso una decisione di investimento finale (FID) per sviluppare il progetto alla fine della scorsa settimana.

A seguito della FID, ExxonMobil Guyana Limited e i suoi coventori del blocco Stabroek hanno autorizzato Saipem a procedere con l’esecuzione del progetto di sviluppo del giacimento petrolifero Whiptail. L’ambito di lavoro dell’azienda comprende l’ingegneria dettagliata, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCI) di un impianto di produzione sottomarino. Il valore del contratto è stimato tra 750 milioni e 1,5 miliardi di dollari.

La società italiana ha già avviato le attività iniziali, tra cui la progettazione dettagliata e l’approvvigionamento degli articoli a lungo termine, e ora potrà procedere con l’esecuzione delle restanti attività del progetto. Le navi FDS2, Castorone e Constellation di Saipem saranno utilizzate per le attività di installazione offshore.

La nave gettatubi castorone

L’azienda utilizzerà la sua struttura di costruzione offshore della Guyana, situata nel porto di Georgetown, e un’ulteriore struttura di fabbricazione locale, per la costruzione in loco di parte degli elementi sottomarini. Saipem descrive questo come una prova del suo continuo impegno per una crescita sostenibile nel Paese.

Il progetto Whiptail prevede lo sviluppo dei giacimenti Whiptail, Pinktail e Tilapia, oltre a potenziali risorse aggiuntive, qualora fossero fattibili ed economicamente sostenibili. Il concetto di sviluppo del progetto prevede operazioni di perforazione tramite navi da trivellazione per produrre petrolio da circa 40-65 pozzi di produzione e iniezione. Con una durata prevista del giacimento di almeno vent’anni, il progetto dovrebbe entrare in funzione nel 2027.

SBM Offshore è responsabile del lavoro di ingegneria e progettazione front-end (FEED) per la FPSO Jaguar, che lavorerà al progetto Whiptail. Questa nave sarà la quinta FPSO costruita dall’operatore olandese per le operazioni in Guyana. Con una capacità di produzione di 250.000 barili di petrolio al giorno, la FPSO avrà una capacità di trattamento del gas associato di 540 milioni di piedi cubi al giorno e una capacità di iniezione di acqua di 300.000 barili al giorno.

Saipem si è precedentemente aggiudicata i contratti per altri cinque progetti di ExxonMobil in Guyana: Liza Fase 1 e Fase 2, Payara, Yellowtail e Uaru. Il blocco Stabroek, che copre 6,6 milioni di acri o 26.800 chilometri quadrati, è gestito da ExxonMobil con una partecipazione del 45%, mentre i partner dell’azienda nel blocco sono Hess Guyana Exploration (30%) e CNOOC Petroleum Guyana (25%).

Saipem è stata molto impegnata ultimamente. Di recente, l’azienda ha terminato il suo incarico su un progetto greco di GNL e ha fatto progressi con la spedizione dei primi tre topsides per un altro progetto di GNL al largo della costa nord-orientale del Qatar.

I lavori della Saipem avverranno nei pressi di un’area particolarmente calda, cioè quella di fronte all’Essequibo, regione che il Venezuela afferma essere parte del proprio territorio nazionale, ma che da quasi due secoli è considerato parte della Guyana e tale riconosciuto anche a livello internazionale.

Saipem non è direttamente titolare delle concessioni rilasciate dalla Guayana e che vengono contestate dal Venezuela, ma, comunque, c’è un rischio di essere coinvolti se il conflitto passasse da diplomatico, o di pressione internazionale, a caldo e combattutto. Con l rischio di venir coinvolti anche militarmente.


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