Attualità
RUSSIA VS TURCHIA: EFFETTI DELLO SCONTRO (per ora politico) FRA DUE PAESI DA SEMPRE OPPOSTI
La notizia di oggi dell’abbattimento del cacciabombardiere russo Su 24, ai confini con la Turchia, ha smosso una situazione internazionale già scossa ed in movimento dopo gli eventi di Parigi.
Il Su-24m abbattuto è un caccia tattico (cioè adatto all’attacco al suolo) piuttosto vecchiotto, risalendo nella sua versione iniziale alla fine degli anni sessanta, con un primo volo negli anni ’70 e la fine della produzione negli anni ’90. Si trattava dell’aereo più vecchio utilizzato dai russi nell’aerea mediorientale, e quindi anche l’aereo più esposto agli attacchi.
Il caccia è stato abbattuto da un F 16 turco, un aereo sicuramente superiore, ma in una situazione il cui la legittimità dell’azione del caccia NATO è per lo meno dubbia. Putin ha immediatamente affermato che l’aereo russo, in azione contro i ribelli siriani , non era un pericolo per la Turchia e non ha invaso lo spazio aereo turco.
Vediamo due documenti importanti, che chiariranno bene la situazione, uno proveniente da ciascuna delle due parti:
Questo è il tracciato radar dell’aereo russo (in azzurro) sovrapposto con il confine siriano-turco (in rosso) .
L’aereo ha per pochi secondi invaso lo spazio aereo turco, ma quando è stato abbattuto era nello spazio aereo siriano. La configurazione del confine può aver portato ad un brevissimo sconfinamento, ma solitamente, fra paesi confinanti, non ci si spara immediatamente al minimo sconfinamento.
Grazie a wikileaks abbiamo la lettera della Turchia all’Onu per spiegare il fatto:
Il famoso sconfinamento, se questa lettera turca è vera, sarebbe stato minimo, di due km in profondità in territorio turco per un chilometro e mezzo, anche meno di quanto appaia dai percorsi radar segnalati dai russi.
Si tratta di distanze ridicole su un jet, per quanto stesse volando a lenta velocità , infatti gli stessi turchi parlano di permanenza nel loro territorio per 17 secondi.
Rimane veramente difficile pensare ad una violazione voluta o che potesse portare una qualsiasi forma di minaccia al territorio turco. I turchi in passato hanno dimostrato un atteggiamento molto aggressivo verso l’aviazione siriana anche quando questa era nel proprio territorio, come dimostra l’articolo contenuto qui. Praticamente i turchi , in modo intimidatorio, hanno cercato di creare una enclave turcomanno-sunnita nel territorio siriano, cosa che i russi non tollerano. Questo è stato fatto imponendo una “No fly zone” unilaterale sino a 13 miglia nel territorio siriano.
F16 turco
L’abbattimento purtroppo ha portato a tragiche conseguenze, con la quasi sicura morte di uno dei due piloti russi e la cattura o la morte (non ci sono certezze ancora) dell’altro pilota. I turchi affermano di aver chiamato l’aereo russo per 5 minuti, avvisandolo dello sconfinamento, ma se questo è stato effettivamente così breve, che senso aveva abbatterlo ?
https://www.youtube.com/watch?v=ROMHd80PIuI
video sull’abbattimento del caccia russo.
Ecco un video, impressionante, sul pilota morto . Gli Jihadisti si vantano di avergli sparato mentre scendeva con il paracadute.
I ribelli che circondano il corpo (inneggiando ai mujaiddin, le usuali grida al grande Dio, e con qualcuno che dice che dovrebbero bruciare il corpo) appartengono ai guerriglieri, non è chiaro se i “Moderati ” del FSA (Free Syrian Army) o ad Al Nusra.
Purtroppo la vicenda non è finita. . I russi hanno inviato due elicotteri in funzione SAR (Search and Rescue), che sono stati accolti da un intenso fuoco da terra, tanto che vi è stato un secondo morto fra i marines russi a bordo ed un elicottero è stato abbandonato e distrutto, forse da un missile anticarro TOW di fabbricazione americana, ceduto in grandi quantità ai ribelli “Moderati”.
Due morti, un elicottero ed un aereo abbattuti, Putin non poteva che prenderla molto, ma molto male. ha parlato di “Pugnalata alla schiena” Da parte della Turchia”, di “Paese che aiuta i terroristi” e di “tragiche conseguenze ” del gesto turco.
La situazione nella NATO era già tesa precedentemente, a causa della blanda reazione americana agli attentati di Parigi, e non può sicuramente migliorare con questo bel casotto combinato dai turchi. Obama ha un bel dire che i turchi possono difendere il loro territorio, ma gli aerei russi hanno fatto uno sconfinamento minimo, probabilmente neppure intenzionale, non costituivano una minaccia. Al contrario vi è questa tendenza turca nel volere creare dei santuari in territorio siriano a favore dei propri protetti, attività che ,nel diritto internazionale , è inammissibile, un vero e proprio atto di guerra.
Putin non ha perso l’occasione per reagire. Le risposte immediate sono state diplomatiche, economiche e militari.
Dal punto di vista diplomatico vi è stato l’annullamento della visita, prevista per mercoledì 25 , del ministro degli esteri russo Lavarov ad Istambul . Alcune fonti parlano anche di riduzione delle relazione diplomatiche, ma si tratta di notizie non ancora confermate.
Dal punto di vista politico militare, il Ministero della Difesa russo ha dato le seguenti indicazioni:
- da ora in poi tutte le azioni in Siria saranno effettuate con la copertura dei caccia, con autorizzazione all’autodifesa;
- l’incrociatore lanciamissili Moskva si collocherà al largo di Latakia in funzione antiaerea;
- viene interrotta qualsiasi cooperazione militare con Ankara.
I Russi hanno già 16 Su 34, aerei ben più moderni rispetto ai Su 24m , dotati di un’avionica molto più avanzata e di un moderno sistema di contromisure antimissile. Si tratterebbe di un cliente molto più difficile per i caccia turchi.
Su 34
Dal punto di vista economico il promo colpo è stato , da parte del ministero degli Esteri, la diffida ai turisti russi a recarsi in Turchia. Ufficialmente la motivazione è il terrorismo, in quanto la Turchia non è giudicata più sicura dell’Egitto, ma comunque sia l’agenzia di viaggio di stato, sia le principali agenzie private si sono affrettate a cancellare i pacchetti che includessero la Turchia. Dal punto di vista economico la Turchia è molto fragile nei rapporti bilaterali con la Russia, molto cresciuti negli ultimi anni. Vediamo l’interscambio
La Turchia esporta in Russia per 7,3 Miliardi di dollari ed importa per 26 Miliardi di dollari . La Russia è il sesto mercato per Ankara, ma ne è il primo fornitore. A partire dal 2002 la Turchia è diventata sempre più dipendente da Mosca. Quindi ci sarebbe molto spazio per una ritorsione russa.
Vediamo come successivamente all’annuncio la Lira turca si sia indebolita
Mentre il rublo è rimasto stabile o si è rafforzato…
Politicamente la Russia ha un’asso nella manica : i curdi. Sinora i curdi più laici, ma anche più radicali, del PKK e delle altre altre formazioni aggregate, nemici giurati dei turchi , sono stati mantenuti in disparte un po’ da tutti , soprattutto per le pressioni di Erdogan. Però se domani i russi garantissero la copertura aerea in Siria ed in Iraq che i turchi cercano di dare in Siria ai turcomanni sarebbe una bella gatta da pelare per Ankara. Se poi i russi fornissero, sempre in funzione anti-Isis, più armi ed addestratori, la Turchia sud orientale potrebbe uscire dall’orbita di turca…
Vedremo cosa deciderà Putin
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