Attualità
Risposta breve agli argomenti contraddittori del Si
Dopo avere assistito allo Speciale Referendum di Byoblu, ho fatto una breve riflessione sulla contraddizione e l’insussistenza degli argomenti per il Si.
- La prof. Nicotra è contraria al numero fisso. Evidentemente le sfugge qualcosa, ed è che il referendum verte su un altro numero fisso, quindi perché votare SI?
- Si insiste sempre che non è una questione di numero ma di qualità: si, ma allora perché votare su un taglio secco del numero e basta?
- Si dice che tagliando il numero si migliora la qualità: ma cosa significa? Significa efficienza. Ora l’efficienza non dovrebbe essere il criterio per un buon Parlamento. Anzi, il Parlamento non frena abbastanza il numero abnorme di leggi iniziate da governo e UE, diventando un passacarte. Questo con il referendum non cambia, anzi peggiora. Quindi decade questo argomento per il SI.
- L’argomento maestro per il SI è che avremmo troppi parlamentari, ma tale numero è assoluto non relativo. Il numero assoluto di rappresentanti per una democrazia è assolutamente non pertinente. Anzi, se lo si fa valere è chiaro che l’intenzione è di andare contro la rappresentatività, la quale è anche formata dal numero, oltre che dalla qualità dei rappresentanti.
- Quando facciamo notare che secondo le tabelle ufficiali del Senato, siamo al 24 posto su 28 in quanto a proporzione sul numero di abitanti, allora i sostenitori del SI, ti dicono che paragoniamo cose non paragonabili. Si, ma allora noi avremmo troppi parlamentari rispetto a chi, per chi, per cosa? Chi lo decide se non un raffronto con i nostri paesi partner?
- Secondo loro, il raffronto non è pertinente perché in paesi come Spagna, Francia e Germania ci sono dei parlamentari non direttamente eletti, quindi il raffronto si deve fare tra numeri di parlamentari direttamente eletti. E qua casca l’asino: ditelo subito che volete tagliare non già i politicanti, ma solo quelli eletti, voluti, preferiti e votati da noi!! Quelli vi danno fastidio non gli altri!!
- Se dobbiamo confrontare i parlamentari eletti tra i paesi, ebbene allora possiamo togliere quelli indirettamente eletti ma dobbiamo aggiungere, come avevo fatto qua, i parlamentari degli enti federati direttamente eletti – Germania, Spagna, Belgio – ma già che ci siamo dobbiamo aggiungere anche gli oltre 1800 consiglieri direttamente eletti in Francia, e gli 800 e qualcosa di consiglieri regionali italiani direttamente eletti. Anche in questo caso l’Italia esce con la media più bassa di rappresentatività, adesso, figuriamoci con la vittoria del SI.
In altre parole, questo è un referendum come minimo inutile, come massimo nefasto, di cui avremmo fatto volentieri a meno in questo contesto catastrofico di accelerazione verso il nuovo ordine mondiale e di tentativi plurimi di attentato ai nostri diritti di tutti i tipi.
Nforcheri 19/09/2020
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