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Rinaldi (Lega): ci vuole un’agenzia di rating europea (da Milano Finanza)

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Anche Milano Finanza ha ripreso l’interrogazione di Antonio Maria Rinaldi sul problema delle Agenzie di Rating. Società private che utilizzano dei criteri tutt’altro che trasparenti, ma fanno dipendere interi stati dalla propria decisione. Ormai è tempo per una soluzione diversa: un’agenzia europea, trasparente, che collabori con gli istituti universitari europei per una valutazione trasparente ed efficiente. 

Buona lettura

Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, ha presentato un`interrogazione al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel “per chiedere di valutare l`istituzione di un’Agenzia di rating europea che raccolga dati di consensus formulati da università e centri di ricerca europei indipendenti calcolati con modelli trasparenti, nonché di attribuire valore legale agli attuali rating solo dopo la validazione da parte di organi istituzionali pubblici indipendenti”.

Secondo Rinaldi “il giudizio di merito di credito degli Stati, rating, viene stabilito unilateralmente da poche agenzie di consulenza private, in regime di oligopolio, non soggette a giurisdizione comunitaria, spesso afflitte da gravi conflitti di interesse. Numerosi studi, anche della stessa Bce, e giudizi legali confermano che spesso le Agenzie forniscono valutazioni intempestive e inaccurate sul reale merito di credito; i rating sono calcolati senza contradittorio e sono incorporati nei processi decisionali di molti organismi europei senza nessuna verifica, contrariamente a quanto avviene per tutti gli indicatori utilizzati nelle procedure per deficit eccessivo e per squilibri macroeconomici, validati dall’Eurostat o dalla Bce. La stabilità finanziaria dell’Unione sarebbe gravemente pregiudicata da un’errata valutazione degli emittenti che potrebbero determinare giudizi al di sotto di una determinata soglia di investment grade con conseguenti risvolti negativi sulla stabilità dei mercati”. Da qui, a giudizio di Rinaldi, la necessità di un’Agenzia di rating europea.

Domani l’agenzia di rating statunitense Moody’s e quella canadese Dbrs daranno i loro voti all’Italia, che lo scorso 28 aprile è stata declassata da Fitch a BBB-, un solo gradino al di sopra della spazzatura.


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