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Reazioni avverse al vaccino e indennizzi: perché, se è così sicuro, non c’è un procedimento immediato?

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Il video che vedrete qui sotto, tratto da Radio Radio, parla di un figlio che ha peso il padre, ancora giovane, a causa di una reazione avversa al vaccino Astra Zeneca, dimostrata e correlata. Il padre è moto, il figlio non ha ricevuto né vicinanza e neppure un aiuto economico. Eppure sarebbe facile: perfino in Australia hanno messo a disposizione uno sportello online, un portale, per richiedere i rimborsi per chi ha avuto degli effetti collaterali negativi, e il rimborso è automatico, dietro presentazione di una documentazione medica, per i casi meno gravi, mentre per i casi gravi o di morte deve passare per una commissione.

 

Se la campagna vaccinale è così sicura e ha così poche controindicazioni, perché allora non si predispone una via semplice di ascolto e rimborso, o aiuto economico, per chi ha avuto degli eventi avversi? Visto che spesso si fa l’errato confronto fra campagna vaccinale e guerra, perché non si rimborsano i feriti e coloro che sono sopravvissuti. Perfino nel disastro della Prima Guerra Mondiale, con Diaz, si creò un’assicurazione che forniva una piccola, ma significativa, cifra ai sopravvissuti dei caduti. Ed era il 1918. Ora nel 2021, dopo un secolo, non si riesce a rimborsare una persona diventata inabile o che ha perso un caro parente per le reazioni avverse? Siamo giunti a questo livello di bassezza? Invece queste persone, se mai vorranno provare ad avere qualcosa, dovranno imbarcarsi in costose pratiche legali.

Qualcuno si decide a dimettersi? Quando qualcuno pagherà ?

 


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