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Rapporto Debito/PIL: non può calare senza che la BCE garantisca un debito stabile e a basso rendimento

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Il prof. Philipp Heimberger accende una luce di logic austriaca nell’altrimenti vuoto dibattito sul nuovo patto di stabilità europeo, e lo fa con un articolo su Handelsblatt.

In Germania Verdi, FDP e SPD, una coalizione apparentemente progressista, vorrebbe che la Commissione imponesse ai paesi un calo del rapporto Debito/PIL, mostrando come la politica sia comunque debole nei confronti dei pregiudizi delle singole nazioni. Alla fine il Semaforo si comporta come un AfD o CDU qualunque nel campo della politica economica.

Peccato che chiudano un occhio su ciò che sarebbe necessario per poter ridurre i rapporti debito pubblico in tutti i paesi dell’euro a lungo termine. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente scoperto che le misure di austerità di solito non abbassano il rapporto debito/PIL perché smorzano la crescita.

Il parametro centrale per l’evoluzione del rapporto debito/PIL è la differenza tra il tasso di interesse medio sui titoli di Stato e la crescita economica. Se il tasso di interesse è più basso, il rapporto debito/PIL tende a diminuire, anche se lo Stato registra un deficit di bilancio in misura ridotta. Se è superiore alla crescita, il rapporto debito/PIL continua a crescere e risulta inutile chiedere continui sacrifici ai cittadini. Il governo deve quindi generare eccedenze per stabilizzarsi, ma questo può indebolire l’economia.

Heimberger pone in luce come sia necessario avere un alto livello di fiducia nella sicurezza dei titoli di stato per garantire che il rapporto debito/PIL diminuisca .

I paesi dell’Europa meridionale come il Portogallo e l’Italia sono stati puniti nella crisi dell’euro del 2010-2012 perché la Banca centrale europea (BCE) non ha sostenuto in modo credibile i loro titoli di stato. 

Ciò è stato in parte dovuto al fatto che la Germania si è opposta agli interventi di stabilizzazione della BCE. Ciò ha portato a forti aumenti dei tassi di interesse e ha spinto questi paesi a politiche di austerità che hanno frenato la crescita. Il differenziale tra interessi e crescita si è notevolmente deteriorato, il rapporto debito/PIL è aumentato.

La BCE è necessaria per la stabilizzazione

La BCE ha imparato da questo. Durante la crisi del Covid-19, ha stabilizzato i mercati con programmi di acquisto di obbligazioni per contrastare gli aumenti dei tassi di interesse sui titoli di Stato. Ciò ha contribuito a ridurre i rapporti debito/PIL. Il governo tedesco ha beneficiato di tassi di interesse più bassi e di una maggiore stabilità negli altri paesi dell’euro.

Tutti i paesi dell’euro hanno bisogno di fiducia in titoli di Stato sicuri se i rapporti debito pubblico devono diminuire a lungo termine. Consentire movimenti eccessivi del mercato.

La BCE è necessaria per la stabilizzazione. È inoltre necessario un sistema di assicurazione dei depositi congiunti. Perché se i governi nazionali devono farsi carico da soli dei costi, eventuali difficoltà bancarie possono portare a dubbi sulla solidità dei conti pubblici e crescenti richieste di interessi da parte degli obbligazionisti. Però questo tipo di garanzia può essere offerto solo dalla BCE, che sola può fornire questo tipo di garanzie nelle dimensioni necessarie con costi quasi nulli e senza perturbative del mercato.


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