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Analisi e studi

Quella simpatica abitudine dei tedeschi alla rappresaglia

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Passano gli anni, ma quelle piacevoli abitudini del passato non vengono modificate. Ci sono popoli che mangiano le rane, e per fortuna continuano a mangiarle, altri che mangiano pizza e suonano il mandolino, e altri che minacciano rappresaglie, e quaalche volta le applicano.

Prendiamo la Germania. Ormai un certo panico si sta diffondendo oltralpe, dove l’economia precipita, la manifattura se ne va e le banche traballano per la crisi dei valori immobiliare. Allora quale può essere la risposta? Il MES, un fondo insufficiente che però, psicologicamente, ha lo stesso effetto delle Wunderwaffen, le armi miracolose, di qualche anno fa.

Peccato che l’Italia abbia bloccato tutto, perché non ha nessun interesse nello strumento, anzi lo ritiene pericoloso per i debiti pubblici. Chissà come mai un ente pericoloso, di diritto privato, che persegue il profitto e che ha un potere enorme, sproporzionato, a favore dei creditori, non viene vista come la soluzione al problema del debito pubblico, soprattutto perché ha, in modo autonomo, la possibilità di affermare quando un paese in crisi. Il fatto poi che gli organi direzionali dell’ente stesso godano di una totale immunità penale e irresponsabilità civile non aiuta. Però i tedeschi la considerano uno strumento essenziale per tamponare i propri errori, per cui si minacciano rappresaglie se non viene approvato.

Ovviamente non sarebbe bello se a fare le minacce fosse un ministro del governo Scholz. Tra l’altro una fetta del governo stesso è impegnata a passare le vacanze in Italia, denigrandola. Quindi si affida questa funzione a un economista tedesco Moritz Kraemer , che scrive sul Financial Times quanto segue:

L’argomento deve essere il contrario: una nazione finanziariamente vulnerabile come l’Italia non sarebbe una vittima innocente di malvagi speculatori se rifiutasse volontariamente la protezione che potrebbe essere fornita dai finanziamenti del MES. Il blocco dell’Italia alla riforma del MES ne farebbe un carnefice, non una vittima. Il rischio di una corsa al debito pubblico o alle banche italiane è più alto senza il Mes che con esso. Bloccare l’approvazione del trattato aumenta la probabilità di una crisi in Italia e rende irragionevole invocare la solidarietà europea.

La BCE dovrebbe chiarire che il TPI è la risposta definitiva solo se altri livelli di sostegno europeo hanno fallito. Bloccando il coinvolgimento del MES come uno di questi livelli, l’Italia sarebbe esclusa dal beneficiare del TPI. Aspettatevi che il blocco della ratifica venga rapidamente rimosso una volta che la BCE avrà stabilito questi incentivi. Sarebbe una follia per l’Italia, probabilmente l’anello più debole dell’area dell’euro, fare da sola. Ma qualunque cosa Roma scelga di fare, non deve ostacolare chiunque voglia proteggere i contribuenti europei e rendere più sicure le banche della zona euro.

Quindi, secondo questo economista, la BCE non dovrebbe intervenire in aiuto al debito pubblico italiano, se non dopo che l’Italia abbia approvato il MES, perchè, se non lo fa, allora è cattiva e non vuole essere aiutata. Peccato che “L’aiuto” sia mettersi in mano a usurai che, come insegna il caso greco, siano interessati non al benessere del paese che aiutano, ma solo al rimborso del debito, a qualsiasi costo. Non si tratta di un aiuto, ma di un suicidio economico e politico che svuota anche completamente quel poco di democrazia che è rimasto, demandando il governo economico del paese a un ente esterno. Ecco perché l’Italia, sino a questo momento, lo ha giustamente bloccato, e lo farebbero perfino i tedeschi se tenessero veramente alla propria democrazia.

Vedremo se il parlamento italiano resisterà a queste minacce a mezzo stampa, o se si piegherà a queste pressioni. Seocuramente il MES non è qualcosa di utile, ma le Wunderwaffen si rivelarono un bluff solo quando furono utilizzate…

 


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