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Quando si pensava di far funzionare le auto con un motore nucleare

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Oggi l’energia è un problema per la mobilità: il petrolio è inquinante ed emette CO2, le auto elettriche sono anch’esse inquinanti, a causa dei costi del litio, dei pericoli connessi e della durata limitata. Che cosa fare?

Negli anni cinquanta avevano pensato ad una soluzione: negli anni Cinquanta, Ford ideò la concept car Ford Nucleon. Ford immaginava un futuro in cui le auto avrebbero funzionato a energia nucleare utilizzando l’uranio, anziché la benzina o il diesel, per creare energia attraverso un processo di fissione nucleare.

Può sembrare bizzarro all’inizio, ma i sottomarini nucleari funzionano esattamente nello stesso modo, solo su scala molto più ampia. Il reattore nucleare crea il calore che fa bollire l’acqua, trasformandola in vapore. Il vapore aziona poi la turbina, caricando le batterie che a loro volta alimentano i motori. Quindi, dato che i processi di miniaturizzazione all’epoca sembravano inarrestabili, perché non pensare a un reattore che fosse trasportabile su un’auto?

La Nucleon avrebbe persino utilizzato un motore a  turbina di vapore alimentato dalla fissione dell’uranio, proprio come i sottomarini a propulsione nucleare.

La concept car Nucleon doveva avere un’autonomia potenziale di 5.000 miglia (8000 chimoetri circa) senza doverla ricaricare. Al termine di queste 5.000 miglia, il reattore avrebbe raggiunto la fine della sua vita e avrebbe potuto essere sostituito con un altro. Non si faceva il pieno, ma si cambiava il motore che era sigillato. Avevano anche previsto diversi tipi di reattore che producevano diversi livelli di potenza, il che significava che si poteva scegliere un’auto a bassa potenza per metà anno e poi passare a una più veloce alla fine della vita del reattore.

Sfortunatamente per noi, Ford non ha trasformato il suo concetto in realtà. Il processo di riduzione delle dimensioni dei reattori non avanzò a sufficienza e la benzina costava poco, ma oggi, con gli idrocarburi costosi e la tecnologia che corre, magari a qualcuno questo concetto tornerà in mente e tra una trentina di anni avremo le auto nucleari.


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