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Economia

PwC Scappa da 12 Paesi perché troppo a Rischio Scandali

PwC una delle quattro sorelle globali della revisione, lascia 10 paesi dell’Africa francofono e altri paesi minori: troppi rischi , anche di scandalo, e non sufficienti ritorni economici

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PwC ha cessato le attività in più di una dozzina di paesi che i suoi dirigenti globali hanno ritenuto troppo piccoli, rischiosi o non redditizi, nel tentativo di evitare il ripetersi di scandali che hanno afflitto la rete contabile.

La società di revisione contabile delle Big Four, che opera come una rete globale di partnership locali, ha interrotto i rapporti con le sue 10 aziende associate nell’Africa francofona all’inizio di questo mese, dopo crescenti divergenze con i partner locali, secondo persone che hanno familiarità con le discussioni.

Negli ultimi anni, le sedi locali di PwC hanno subito una contrazione di oltre un terzo del volume d’affari a seguito della strategia globale del network di abbandonare clienti ritenuti rischiosi. Questa politica ha portato alla negoziazione di un’uscita da parte di diverse entità locali, concretizzatasi pochi mesi dopo la dismissione delle affiliate in Zimbabwe, Malawi e Figi.

Secondo fonti interne, la decisione di PwC è motivata dalla volontà di minimizzare l’esposizione a rischi reputazionali derivanti da realtà più piccole e dalla necessità che tutte le affiliate dispongano delle risorse per investire adeguatamente nei sistemi di conformità. Anche la rivale KPMG ha recentemente indicato alle sue sedi minori la necessità di fusioni per raggiungere delle dimensioni strategicamente rilevanti.

Un ex partner di PwC ha evidenziato come la leadership internazionale abbia dedicato un’attenzione sproporzionata all’Africa, nonostante il suo contributo marginale ai ricavi globali. L’Africa era una terra economicamente promessa, ma, evidentemente, la promessa non si è avverata. Inoltre l’instabilità politica dell’area, soggetta a mutamenti improvvisi, viene a porre dei risschi ulteriori. Il presidente globale di PwC, Mohamed Kande, si è trovato a gestire le ripercussioni di scandali che hanno coinvolto importanti affiliate in diverse aree geografiche.

PwC se ne va dall’Africa (Kinshasha, Congo- Unsplash)

In Cina, la divisione locale è stata accusata di complicità nelle frodi della società immobiliare Evergrande, subendo un divieto di sei mesi nella revisione contabile e una conseguente perdita di clienti. In Australia, la divulgazione di un utilizzo improprio di informazioni governative riservate da parte di un partner fiscale ha scatenato polemiche politiche, portando all’intervento della leadership globale con la sostituzione dei vertici locali. Inoltre, alla società è stato temporaneamente interdetto di lavorare per il fondo sovrano saudita.

Nadine Tinen, ex senior partner di PwC per l’Africa francofona fino alla scissione delle 10 società coinvolte, ha commentato: “PwC è diventata più avversa al rischio, e ciò è comprensibile. I parametri di rischio relativi a trasparenza e corruzione evidenziano costantemente alcuni paesi dell’Africa francofona”.

La maggiore attenzione dei vertici globali sull’Africa è seguita alle rivelazioni del “Congo Hold-Up” del 2021, che hanno portato alla luce diffusi episodi di corruzione nella Repubblica Democratica del Congo, coinvolgendo anche istituti bancari legati a PwC oltre che la stessa banca centrale.

Dopo le successive cessazioni di rapporti con clienti citati nelle inchieste, per le affiliate africane si è presentata l’alternativa tra “restare e morire, o andarsene e cercare di prosperare” al di fuori del network PwC, secondo un dirigente locale.

Circa metà dei 30 partner di PwC nell’Africa francofona ha aderito a due nuove iniziative: Vinka, guidata da Tinen e focalizzata sulla ricostruzione di un’attività di contabilità e consulenza regionale con sede in Camerun, e Mansa, un network di partnership nazionali specializzate in consulenza fiscale e legale. Entrambe le realtà dichiarano di voler mantenere gli standard qualitativi di PwC, adattandoli alle specificità locali.

“La valutazione del rischio in Africa può differire significativamente tra chi vive sul territorio e chi opera dall’estero”, ha osservato Tinen.

PwC non ha rilasciato commenti ufficiali in merito alla sua strategia di riduzione dell’esposizione globale, limitandosi a una breve dichiarazione sul proprio sito web in cui si definisce l’uscita delle aziende dell’Africa francofona come il risultato di una revisione strategica, assicurando comunque una “forte presenza in Africa” e piani di continuità del servizio per i clienti. Una bella dichiarazione, ma intanto la società di revisione e consulenza se ne va…


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