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Polonia ed Ungheria minacciano di bloccare bilancio e Recovery

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La Polonia si è unita all’Ungheria venerdì minacciando di bloccare lo storico budget comprensivo di Recovery Fund,  di 1,8 mila miliardi di euro dell’UE, perchè temono, a ragione, che vengano imposte delle condizioni relative al cosiddetto “Stato di Diritto” che vengano ad imporre dei vincoli inaccettabili per alcuni stati con una politica non alienata a quella della UE.

L’Ungheria, che come la Polonia è stata accusata da Bruxelles di violare lo stato di diritto e i principi fondamentali della democrazia, e quindi ha preso questa posizione molto decisa già all’inizio del mese. Venerdì si è unita la Polonia, rendendo la minaccia molto più sensibile . Spetterà ora alla presidenza tedesca del Consiglio dell’UE e alla cancelliera Angela Merkel negoziare una sorta di compromesso, ma sarà molto difficile da raggiungere in quanto il Parlamento Europeo, in più occasioni, ha irrigidito la posizione sul tema. Tutto spinge Ungheria e Polonia a mettere il veto, anche in un modo piuttosto astuto.

Tutti i 27 capi di Stato e di governo dell’UE hanno approvato il pacchetto di bilancio e recupero in un vertice di luglio, i parlamenti nazionali devono ancora ratificare il bilancio e una cosiddetta decisione sulle risorse proprie, che fornisce all’UE garanzie legali dai suoi paesi membri in materia di bilancio ricavi. La definizione dei mezzi  propri è possibile solo con l’unanimità e quindi i due paesi possono bloccare il processo che conduce al bilancio ed al recovery Fund.

Il problema di  base è che il concetto di “Stato di Diritto”, apparentemente condivisibile e positivo, si presta a delle distorsioni che arrivano fino al limite del ricatto. Se di per se si parla di libere elezioni, libertà della comunicazione,  controllo e terzietà del potere giuridico, anche se questo può essere una mano del potere politico ed essere corrotto (vedi Italia). Il parlamento ha allargato ancora di più il campo di applicazione di queste norme, lasciandole fra l’altro ancora più indefinite. Polonia, Ungheria e non solo sentono che, sulla base di questo principio , ogni paese può essere sottoposto al ricatto della commissione e della maggioranza degli altri paesi. Voi del resto mettereste il vostro futuro nelle mani della Commissione e dei vostri fratelli europei?

Il massimalismo del Parlamento, unito a quello della Commissione, rischia di far saltare tutto.


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