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“Più Europa”: ma almeno sapete come funziona l’Europa? Parte seconda il Consiglio europeo

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Abbiamo visto nella parte prima di questa serie di post come funziona (male) il Parlamento europeo e le criticità del sistema legislativo dell’Unione: oggi esamineremo meglio che cos’è e cosa fa il Consiglio europeo.

Questo organo in un normale sistema democratico non avrebbe ragione di esistere, in quanto risulterebbe pleonastico rispetto ad un Esecutivo (governo) ed un Legislativo (parlamento). Questo se l’Europa fosse una democrazia compiuta. Siccome non lo è, il Consiglio – che il Trattato europeo indica espressamente all’art. 15 non avere un potere legislativo, ma curiosamente all’art. 16 dichiara avere, insieme al Parlamento, una funzione legislativa (e questo assurdo la dice lunga sulla qualità di scrittura dei Trattati europei…) –  partecipa influenzando politicamente il Parlamento e concorre (come dice appunto l’art. 16) ad un potere legislativo ridotto insieme con esso, con il meccanismo visto nel post linkato sopra.

Si può definire il Consiglio come un organo politico, che controlla l’attività legislativa e, come si esprime l’art. 15 Trattato “dà all’Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti e le priorità politiche generali.“, ovvero esamina le problematiche inerenti all’integrazione europea e ne dà l’indirizzo. I suoi rapporti con la Commissione sono di collaborazione e impulso, potendo chiedere ad essa di presentare una proposta legislativa, e, soprattutto,  è competente nel proporre il candidato alla nomina di Presidente della Commissione. E’ poi l’organo che fissa gli stipendi, indennità e pensioni del presidente del Consiglio europeo, del presidente della Commissione, dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dei membri della Commissione, dei presidenti, dei membri e dei cancellieri della Corte di giustizia dell’Unione europea, nonché del segretario generale del Consiglio.

Questo Consiglio, essendo organo di indirizzo politico, è composto dai Capi di Stato o di Governo dei Paesi membri, ovvero da tutti i capi dell’Esecutivo dei singoli Stati: essi possono farsi assistere da un Ministro, a seconda delle materie trattate all’ordine del giorno. Il Consiglio si riunisce due volte a semestre, salvo che il Presidente indìca una riunione straordinaria.

Il Consiglio decide con una maggioranza qualificata: una decisione è adottata se è votata da almeno il 55% dei membri del Consiglio, con un minimo di 15 rappresentanti degli Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. Il Presidente del Consiglio, oltre che funzioni di indirizzo e stimolo dell’attività dell’organo, ha anche una rappresentanza esterna per le politiche estere comuni e di sicurezza “fatte salve le attribuzioni dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.” come recita l’ineffabile art. 15. Ed anche qui la previsione appare assurda, in quanto non si capisce come si possa conciliare la presenza di due soggetti che abbiano, anche parzialmente, gli stessi poteri di rappresentanza, tranne forse dedurne che uno (o magari tutti e due, visto l’esempio dell’Ucraina…) non sia che una vuota sinecura…

Bene, adesso che sapete a grandi linee (se volete approfondire, oltre che il simpatico art. 15, potete leggervi il 16 Trattato e gli artt 237-243 TFUE) come funziona e cosa è il Consiglio europeo, che idea vi siete fatta di quest’organo? La mia è questa: il Consiglio è il tutore del Parlamento, ovvero controlla che politicamente le decisioni adottate (su impulso della Commissione) siano in linea con la volontà degli Stati più influenti. Nonostante il Parlamento sia composto da nominati della politica dei singoli Stati è evidente una sfiducia nei confronti di questo, quasi una paura che il Parlamento possa prendere una strada non aderente alle volontà degli Esecutivi; per questo il Consiglio ha la supervisione (chiamata ipocritamente co-decisione) delle delibere adottate e la pressione congiunta Commissione-Consiglio risulta determinante nell’indirizzare l’unico organo elettivo.

Poi adesso ci sarà anche il “Regulatory Scrutiny Board”…

Alla prossima parte di questo bignami di educazione civica europea. E sempre “più Europa”, mi raccomando!


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