Analisi e studi
PIL, due Europe a confronto: la Francia sorprende in positivo (+0,3%), la Germania frena ed entra in negativo (-0,1%)
Nel secondo trimestre l’economia europea si divide: la Francia cresce a sorpresa del +0,3%, superando le attese ma con una ripresa fragile. La Germania, colpita dalla guerra commerciale, frena bruscamente e segna un -0,1%. Intanto, l’intera Eurozona è quasi ferma a +0,1%.

Dopo aver visto il negativo risultato del PIL italiano, passiamo a vedere quello degli altri maggiori paesi europei, Francia e Germania, che si muovono in ordine molto sparso.
Un dato migliore del previsto per l’economia francese. Nel secondo trimestre dell’anno, il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto dello 0,3%, secondo le stime provvisorie pubblicate mercoledì dall’INSEE, l’istituto nazionale di statistica. Le previsioni degli analisti si attestavano su un aumento più modesto, tra lo 0,1% e lo 0,2%, dopo la debole crescita dello 0,1% già registrata nei primi tre mesi dell’anno.
“È una buona notizia”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, intervistato da RTL. Nonostante l’impatto delle politiche protezionistiche dell’amministrazione Trump, che da aprile hanno comportato un aumento del 10% dei dazi doganali su molti prodotti francesi, “l’economia sta resistendo”, ha affermato.
Secondo il ministro, il dato del secondo trimestre è “di buon auspicio”. A metà anno, la crescita acquisita è dello 0,5%. Con l’obiettivo di Bercy fissato a +0,7% per il 2025, il traguardo sembra a portata di mano, ma a una condizione: “Il PIL dovrà crescere dello 0,2% in ciascuno dei prossimi due trimestri”, avverte Anthony Morlet-Lavidalie, economista di Rexecode.
Tuttavia, l’analisi della composizione di questa crescita conferma la diagnosi di un’economia francese ancora fragile. A trainare il PIL in primavera è stato infatti l‘aumento delle scorte delle aziende, in particolare nel settore aeronautico e, in misura minore, in quello automobilistico, con un contributo di ben 0,5 punti percentuali. “Una sorpresa”, commenta l’esperto di Rexecode, che mette in guardia: “È un profilo di crescita che non favorisce il gettito fiscale”.
Tristezza tedesca
Situazione opposta in Germania, dove la crescita economica ha subito una brusca frenata. Da aprile a giugno, il PIL si è contratto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, come annunciato mercoledì dall’Ufficio federale di statistica, confermando le previsioni degli economisti intervistati da Reuters.
Gli statistici tedeschi hanno inoltre rivisto al ribasso la crescita del primo trimestre, portandola da +0,4% a +0,3%, per cui i dati negativi sono doppi. In quel periodo, molte aziende avevano anticipato le consegne in previsione di dazi più elevati, causando un’impennata temporanea della produzione industriale.
Questo effetto di anticipazione si è però esaurito. Al contrario, le conseguenze della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti stanno colpendo duramente l’economia tedesca, fortemente orientata all’export.
Ecco il grafico sulla crescita tedesca:
Su base annua il PIL tedesco è aumentato dello 0,4%, ma lo scorso anno i dati erano stati molto negativi, per cui è stato abbastanza semplice riuscirli a superare.
Il risultato negativo deriva soprattutto da un calo degli investimenti in attrezzature e costruzioni . La spesa per consumi privati e pubblici, tuttavia, è aumentata al netto degli effetti di prezzo, stagionalità e calendario.
L’Area Euro nel suo complesso mostra una crescita inattesa del PIL dello 0,1%, poco, molto poco. Siamo praticamente in stagnazione e la palla passa nel campo della Lagarde, ma per ora la Signora è in vacanza.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login