Attualità
Pfizer ammette: dopo l’iniezione dei vaccini calo nei linfociti
Se fosse il vaccino a favorire il contagio per il covid, soprattutto appena dopo l’iniezione?
C’è un documento ufficiale della Pfizer pubblicato relativo alla richiesta di revisione dell’autorizzazione da parte della FDA, confermato da una ricerca pubblicata da Nature, che mette in luce come ci sia un calo sensibile nel numero dei linfociti che si estende sino a 6-8 giorni dopo la prima iniezione di vaccino. Praticamente c’è un periodo nel quale il vaccino viene a indebolire le difese immunitarie, anche se per un periodo limitato di tempo.
Potete downlodare il documento Pfizer a questo link, mentre il Paper di Nature lo potete trovare a quest’altro link. Comunque prendiamo direttamente le parole dei due documenti.
Pfizer afferma (pagine otto e nove):
Le valutazioni cliniche di laboratorio hanno mostrato una diminuzione transitoria dei linfociti che è stata osservata a tutte le età e gruppi dopo la prima dose , che si sono risolti entro circa 1 settimana, non sono stati associati a nessuno altre conseguenze cliniche e non sono state considerate clinicamente rilevanti.
È noto che i vaccini a base di acido ribonucleico (RNA) inducono interferone di tipo I, e interferoni di tipo I regolano il ricircolo dei linfociti e sono associati a migrazione transitoria e/o
ridistribuzione dei linfociti.11 Questo rapido rimbalzo dei linfociti sostiene che i linfociti non sono esauriti, ma migrano temporaneamente fuori dal sangue periferico e successivamente rientrato nel flusso sanguigno al momento della valutazione successiva.
Questo è confermato dallo scritto di Nature che rileva pure una proporzionalità diretta fra l’entità della dose e la caduta nel numero di linfociti:
Di quelli con modifiche di laboratorio, i cambiamenti maggiori sono stati le diminuzioni della conta dei linfociti dopo la prima dose nell’8,3% (1 su 12), nel 45,5% (5 su 11) e nel 50,0% (6 su 12) dei partecipanti che hanno ricevuto 10 μg, 30 μg e 100 μg BNT162b1, rispettivamente.
Quindi non solo c’è un effetto sul numero dei linfociti, ma questo cresce al crescere della dose. Un effetto non molto studiato, ma che spiegherebbe certe crescite nei contagi in corrispondenza con le campagne vaccinali.
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