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Incidente navale nello Stretto di Hormuz: la collisione tra Adalynn e Front Eagle scuote i mercati

Violenta collisione nello Stretto di Hormuz: una petroliera legata alla “flotta oscura” è in fiamme. Un semplice incidente o un atto ostile nella crisi Iran-Israele? Scopri i rischi di un’escalation e l’impatto sul petrolio.

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Incidente navale grave nello scottante Stretto di Hormuz proprio nel cuore della crisi fra Iran e Israele! Un video non confermato circolato su X mostra la petroliera Adalynn completamente avvolta dalle fiamme dopo una violenta collisione con la Front Eagle.

 

Le immagini suggeriscono che la Front Eagle abbia colpito la sezione poppiera sinistra dell’Adalynn, causando una grave breccia nello scafo e un incendio a bordo. Ecco uno schema dello scontro:

L’incidente è avvenuto nelle prime ore di martedì, 17 giugno 2025, a circa 24 miglia nautiche a est di Khor Fakkan, negli Emirati Arabi Uniti, appena fuori dallo Stretto di Hormuz, un punto critico che gestisce circa il 20% dei flussi petroliferi globali.

La regione è stata colpita da degrado del segnale GPS negli ultimi giorni, probabilmente legato a guerre elettroniche (EW) connesse al conflitto Israel-Iran.

Area con il segnale disturbato nello Stretto di Hormuz

Sebbene le società di sicurezza marittima Vanguard Tech e Ambrey definiscano l’evento un incidente di navigazione senza tracce di ostilità, la tempistica e la posizione alimentano preoccupazioni su sicurezza e interferenze EW.

L’Adalynn, una petroliera Suezmax da 164.551 tonnellate di portata lorda (DWT), può trasportare 1,2-1,5 milioni di barili di greggio. Navigante sotto bandiera di Antigua e Barbuda, è sospettata di far parte della “flotta oscura” russa, con rotte tra Russia e India.

 

Tutti i 24 membri dell’equipaggio sono stati evacuati sani e salvi. La Front Eagle, di proprietà di Frontline Plc e con bandiera liberiana, non ha riportato feriti. Non ci sono conferme di sversamenti, ma una breccia aumenta il rischio ecologico.

 

Il degrado GPS, segnalato da GPSJam con “zone ad alta interferenza” intorno a Hormuz, evidenzia la vulnerabilità di chokepoint come Bab el-Mandeb e Suez Canal. Un’escalation del conflitto potrebbe sconvolgere i mercati energetici globali.


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