Politica
New York, l’incubo di Wall Street è reale: un “comunista” verso la poltrona di sindaco
La vittoria del socialista Zohran Mamdani a New York scatena il panico a Wall Street. Tasse, blocchi affitti, supermercati statali: i miliardari pianificano la fuga. Scopri le loro contromosse.

Mercoledì mattina, Ground Zero del capitalismo globale si è svegliata in un bagno di sudore freddo. Un incubo che ha attraversato il mondo innumerevoli volte, lasciando dietro di sé una scia di distruzione, si è palesato nella sua forma più concreta: Wall Street avrà presto un sindaco socialista. O, per usare le parole di Donald Trump, un “pazzo comunista” “Lunatic Communist” (per fortuna Trump non vive in Italia..):
La sbalorditiva vittoria del socialista democratico Zohran Mamdani sull’ex governatore Andrew Cuomo nelle primarie democratiche ha scioccato Wall Street e, a dire il vero, quasi tutti gli altri. Persino quegli elettori della Gen Z che, dopo averlo votato, si sono precipitati su Google per capire cosa significasse esattamente la parola “socialismo”.
Il panico della finanza è più che giustificato. Polymarket, il mercato di previsioni che ha azzeccato l’esito delle presidenziali 2024, assegna ora a Mamdani una probabilità di vittoria del 73%. L’incubo, a quanto pare, è destinato a continuare.
Come riporta il Wall Street Journal, alcuni dei finanzieri più potenti del mondo stanno cercando disperatamente di capire cosa significherà la vittoria di Mamdani per il loro settore e, soprattutto, quando, non se fare le valigie. “È ufficialmente un’estate comunista calda”, ha scritto su X Dan Loeb, CEO dell’hedge fund Third Point e uno dei principali sostenitori di Cuomo.
Fino a poche settimane fa, la campagna di Mamdani era considerata un’ipotesi remota. Il 27 maggio, su Polymarket, Cuomo era dato al 92,5%. Annunci negativi, finanziati da PAC legate a Wall Street, avevano inondato le televisioni e le cassette della posta dei newyorkesi. Ma non è bastato.
Il programma di Mamdani è un delizioso “assaggio” di socialismo reale:
- Aumento delle tasse per chi guadagna più di un milione di dollari.
- Blocco degli affitti per gli appartamenti a canone calmierato.
- Investimento di 70 miliardi di dollari (ovviamente, di denaro altrui) in edilizia pubblica sovvenzionata.
- Autobus gratuiti e apertura di supermercati gestiti dal governo, in un’operazione nostalgia che ricorda molto Cuba.
Come ha descritto magistralmente Matt Taibbi, l’ascesa di Mamdani è “la più significativa vittoria di un movimento in un secolo, che presagisce quasi certamente uno scontro epico ai vertici della politica americana tra il socialismo e, beh, qualsiasi altra cosa”.
L’appoggio di Wall Street a Cuomo sembrava una fortezza inespugnabile, con il sostegno pubblico di miliardari come Bill Ackman e Michael Bloomberg. Eppure, la fortezza è crollata. Martedì sera, la vittoria di Mamdani era già chiara alla chiusura dei seggi. Cuomo ha concesso la vittoria in poche ore.
La reazione non si è fatta attendere. I leader di Wall Street hanno avviato una frenetica serie di telefonate private per pianificare la controffensiva. L’obiettivo? Raccogliere circa 20 milioni di dollari per finanziare un gruppo esterno che si opponga a Mamdani, convergere sul candidato alternativo Eric Adams, uscito dai Democratici, e persino convincere il candidato repubblicano a ritirarsi, magari offrendogli un posto nell’amministrazione Trump.
“Ci sono molti segnali di allarme che lampeggiano”, ha dichiarato Ed Skyler, ex vicesindaco sotto Bloomberg e ora dirigente di Citigroup. L’allarme è tangibile e molti ormai pensano a solo una cosa: la fuga.
Sander Gerber, CEO di Hudson Bay Capital, ha affermato di aver ricevuto messaggi da alcuni dei suoi 170 dipendenti che “stanno pensando di andarsene”. L’esodo verso la Florida e il Texas, già in atto, potrebbe subire un’accelerazione drammatica.
La vittoria di Mamdani espone anche una spaccatura interna a Wall Street. Secondo i registri, ci sono stati più donatori individuali delle grandi banche a favore di Mamdani che di Cuomo. Si tratta, però, di ingegneri informatici e personale non finanziario, spesso stranieri. Tre ingegneri di Goldman Sachs, per esempio, hanno donato a Mamdani. Solo un finanziere della stessa banca ha sostenuto pubblicamente Cuomo.
Just when you thought Palm Beach real estate couldn’t go any higher… https://t.co/FAUcV2OrYD
— Ron DeSantis (@RonDeSantis) June 23, 2025
Mentre l’establishment finanziario trama nell’ombra, la domanda che serpeggia tra i grattacieli è una sola. “Non posso credere di doverlo dire, ma il socialismo non funziona”, ha dichiarato Anthony Pompliano, CEO di Professional Capital Management. “Ha fallito in ogni città americana in cui è stato provato”. Qualcuno se la sta godendo: il governatore Ron De Santis della Florida pensa di fare il pieno di nuovi cittadini ricchi e anticomunisti in fuga da New York, oltre che di poliziotti newyorkesi. perché un settoe doe Mamdani non vuole investire è proprio la sicurezza.
Un altro che riderà è Donald Trump: queste elezioni sono la dimostrazione che non esistono Democratici moderati, ma solo socialist.
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