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Ormai la crescita del PEPP è dietro l’angolo. Discorso da «Colpo al cerchio e colpo alla botte» della a-economica Lagarde

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Ricordiamo che Christine Lagarde, presidente della BCE, non è una economista, non è una esperta di banche , ma è giunta alla sua posizione per una serie di spinte, di fortune e perchè nessuno vuole un tedesco alla guida della BCE, ma nessuno voleva più un italiano.

nella sua posizione ha fatto discrete gaffe per poi mettersi, piuttosto pedissequamente, a seguire quello che dice il rappresentante della Buundesbank, correggendolo con qualche suggerimento da Parigi.

Ieri la Lagarde ha rivelato la propri natura di non economista scoprendo le carte di quello che vede la BCE ed anticipandone abbastanza chiaramente le misure. Vediamo alcune frasi chiave:

  • “L’eurozona sta perdendo slancio più rapidamente del previsto, la ripresa dei contagi di Covid ha causato un chiaro deterioramento sulle prospettive economiche nel breve termine”
  • il 10 dicembre la BCE “Ricalibreà” i propri strumenti per far fronte alle nuove sfide, e questo significa non solo una revisione in aumento del PEPP, il programma di acquisto di titoli in emergenza, ma anche delle altre misure, anche nell’ottica dell’interazione le une con le altre (TLTRO, interessi etc);
  • “Chiaramente abbiamo dovuto deviare dalle chiavi di capitale della Bce, soprattutto all’inizio” ed abbiamo comprato tanti titoli italiani e spagnoli (e portoghesi e francesi…), poi abbiamo corretto, ma se necessario lo rifaremo in futuro;
  • L’inflazione è in frenata , ce l’aspettiamo negativa, ma non è deflazione (????), e poi comunque finita l’epidemia, i prezzi ricominceranno a crescere.

Insomma la Lagarde ha scoperto le carte con più di un mese di anticipo. Il PPE verrà allargato, e la cifra più probabile è che l’allargamento sia di 500 miliardi, portandolo da 1350 miliardi di euro a 1850 miliardi. Non è detto che non ci siano altre mosse, come una maggiore spinta sul TLTRO, le operazioni di rifinanziamento bancario. L’inflazione sarà minima, se non addirittura negativa, ma facciamo finta che non sarà sempre così, se no i tedeschi si arrabbiano.

Con questa prospettiva l’utilizzo del MES o dei prestiti del Recovery Fund diventa veramente poco utile: se la BCE compra altri 500 miliardi di titoli con la prospettiva di aggiungerne almeno un altro centinaio di italiani, dato che la Capital Key, la proporzione con la partecipazione al capitale della BCE, non varrà più , che senso ha pagare interessi minimi nei prestiti MES o recovery plan? Nessuno. Scoprendosi la Lagarde ha tagliato definitivamente le gambe ai vari Brunetta ed euro-proni assortiti. Peccato che il MEF non sembri in grado di approfittarne.


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