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Omicron: Israele richiude le frontiere

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La Knesset di Israele terrà uno speciale “gabinetto del coronavirus” di emergenza sabato sera in cui i funzionari del governo voteranno per approvare una chiusura completa del paese ai viaggi all’estero. Il divieto sarà provvisoriamente in vigore per le prossime due settimane.

Israele ha già vietato l’acceso a tutti gli stranieri in arrivo dalla maggior parte dei paesi africani negli ultimi giorni. Tutto questo per paura che la variante del coronavirus Omicron altamente mutata, emersa per la prima volta in Sudafrica, possa essere la prossima ondata mortale – e con un vaccino forse inefficace.

Si prevede che le restrizioni ai viaggi e ai turisti fortemente inasprite saranno annunciate nella tarda serata di sabato o all’inizio della domenica. Dovrebbe includere anche una nuova quarantena obbligatoria di tre giorni o più per i cittadini israeliani vaccinati che sono tornati da un viaggio all’estero. Per i cittadini israeliani in entrata non vaccinati la quarantena sarà di una settimana.

Le nuove regole di viaggio arrivano mentre le autorità si affrettano a fare il tracciamento dei contatti su esposizioni relative ad almeno un caso Omicron confermato:

Le autorità si stanno adoperando per individuare 800 israeliani che potrebbero essere stati esposti alla nuova variante Omicron di COVID-19, secondo quanto riferito da un funzionario della difesa.

Il ministero della Sanità ha confermato un caso della nuova variante in Israele e ha affermato che c’erano altri sette casi sospetti che erano in attesa dei risultati dei test.

Quattro dei casi sospetti sono tornati in Israele di recente da viaggi internazionali e tre non avevano viaggiato, sollevando timori di trasmissione comunitaria in Israele.

Il primo ministro Bennett prima del voto ha affermato che il governo si sta “preparando a qualsiasi scenario”. E riguardo alla nuova variante ancora un po’ misteriosa, il ministro degli interni del paese ha detto: “Sembra che potrebbe essere più contagioso, quindi stiamo agendo il più velocemente possibile”.

Pochi giorni fa il ministro della salute Nitzan Horowitz ha annunciato che gli israeliani dovranno probabilmente ricevere un quarto richiamo, anche perché i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni hanno iniziato a ricevere il vaccino. Ironia della sorte, il divieto ai turisti stranieri viene ora rimesso nella nazione che, forse, ha confidato di più sul vaccino sulla faccia della terra. Esempio di quanto ci si possa sbagliare nelle scelte politiche, soprattutto se fatte in modo troppo affrettato.

 


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