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Economia

Occorre investire 255 miliardi in investimenti idrici nei prossimi 6 anni

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Oggi 22 marzo è la giornata dell’acqua, un elemento vitale per la vota di tutti noi, la cui importanza troppo spesso viene trascurata. L’acqua, infatti, non può essere considerata una materia prima come le altre, esauribili ma comunque sostituibili. Con il cambiamento climatico, l’aumento della popolazione e la trasformazione dello stile di vita in molti Paesi emergenti, l’attenzione verso il settore idrico è costantemente aumentata nel corso degli anni, proprio perché la preservazione delle risorse acquatiche sarà una delle sfide fondamentali di questo secolo.

Water Europe ha pubblicato di recente, uno studio socioeconomico, in cui si evidenzia come in Europa oggi ci vorrebbero 255 miliardi di euro di investimenti idrici nei prossimi sei anni per proteggere l’economia europea e garantire la sostenibilità ambientale. Lo studio sul valore degli investimenti dell’UE nell’acqua sottolinea la necessità di una gestione idrica più solida per affrontare la crescente minaccia della scarsità d’acqua, che colpisce il 38% della popolazione dell’UE e mette a repentaglio settori chiave come semiconduttori, data center, idrogeno rinnovabile e produzione di batterie per veicoli elettrici.

Insieme, questi quattro settori sono valutati 192 miliardi di euro e si prevede che cresceranno fino a quasi 1 trilione di euro entro il 2030. Tuttavia, questa espansione comporterà un aumento di 2,6 volte della domanda di acqua, sottolineando l’urgenza di una gestione idrica sostenibile per soddisfare le esigenze future.

Durk Krol, direttore esecutivo di Water Europe, ha affermato: “Questo studio arriva proprio al momento giusto, poiché la Commissione europea sta pianificando una strategia di resilienza idrica. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal dell’UE e soddisfare gli obiettivi delle direttive industriali, le industrie devono passare a industrie intelligenti in termini di acqua. Il nostro obiettivo con questo studio è fornire spunti concreti su come possiamo garantire la disponibilità di acqua sia per la natura che per le attività economiche, aprendo la strada a una società intelligente in termini di acqua”. Lo studio evidenzia l’importanza delle tecnologie avanzate, come la depurazione dell’acqua e i sistemi a circuito chiuso, come modi per ridurre i consumi e aumentare l’efficienza. Queste innovazioni potrebbero far risparmiare all’Europa fino a 3 miliardi di euro all’anno, creando al contempo oltre 13.000 posti di lavoro.

Con il 29% del territorio dell’UE che sta già sperimentando scarsità d’acqua, ciò rappresenta una seria minaccia per le comunità umane e gli ecosistemi, mettendo a repentaglio non solo il progresso economico, ma anche l’equilibrio ecologico necessario per sostenere la crescita futura.

Lo studio di Water Europe richiede investimenti strategici pari a 255 miliardi di euro entro il 2030 per garantire la conformità alle direttive UE sulle acque e aumentare l’efficienza dei sistemi idrici in tutto il continente.

Mentre l’Europa si prepara ad affrontare le crisi gemelle del cambiamento climatico e della scarsità d’acqua, lo studio presenta un chiaro percorso da seguire: investire in tecnologie per il risparmio idrico e una gestione sostenibile garantirà benefici sia economici che ambientali. Le partnership pubbliche e private devono essere mobilitate ora per garantire che le risorse idriche europee possano supportare la futura crescita economica e la resilienza ecologica.

Sul tema è intervenuto anche il vicepresidente esecutivo della Ue Raffaele Fitto, con un messaggio postato su X “La politica di coesione è determinante nel sostegno ai territori per affrontare le sfide”
relative alla gestione idrica in Europa: “investire in acqua potabile, trattamento delle acque reflue e gestione delle acque piovane è essenziale per il nostro futuro. In Europa, la maggior parte delle persone ha accesso ai servizi idrici grazie in gran parte ai finanziamenti dell’Ue. Tuttavia, la qualità delle risorse è messa a dura prova da diversi fattori, tra cui la sfida climatica che costringe alcune aree a far fronte ad un eccesso di precipitazioni, mentre altre combattono contro la siccità”.


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