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Nord Stream 2: Putin vuole umiliare definitivamente la Germania, e ci riuscirà
In Germania perfino il Welt ammette candidamente che la vita economica del paese è nelle mani di Putin e che, ormai, sono appesi al filo della riapertura di Nord Stream 1, se non alla clamorosa riapertura di Nord Stream 2. Una scelta che si tramuterebbe in una sconfessione politica senza precedenti.
Martedì sera Putin ha usata la faccia rassicurante, da abile politico in grado di pesare le parole: infatti ha affermato che la compagnia russa del gas Gazprom adempirà “totalmente” ai propri obblighi. Poi ha usato il bastone, mettendo in guardia l’Europa contro un’ulteriore riduzione delle forniture di gas russo attraverso il gasdotto del Mar Baltico Nord Stream 1. Quindi è giunto ad ipotizzare la necessità di attivare il famoso gasdotto Nord Stream 2, termina e quindi bloccato sine die dallo scoppio del conflitto in Ucraina.
Parlando durante il meeting di Teheran con il capo di stato iraniano e turco ha affermato che la mancata consegna per tempo della turbina Siemens attualmente già in Germania e pronta al trasporto in Russia, ii flussi di gas attraverso Nord Stream 1 potrebbero non riprendere ai volumi precedenti una volta terminate le manutenzioni ora in corso. Senza la turbina, la capacità produttiva giornaliera rischia di scendere a 33 milioni di metri cubi al giorno a fine luglio a causa della necessaria riparazione di una “unità aggiuntiva”. Sarebbe quasi esattamente la metà dei 67 milioni di metri cubi a cui la Russia ha già ridotto la capacità da giugno e un quinto della capacità massima del gasdotto di circa 150 milioni di metri cubi al giorno.
Ora la famosa turbina è prossima alla consegna, ma pare che questo non basti alla Russia. Le dichiarazioni di Putin a Teheran suggeriscono che anche dopo il completamento dei lavori di manutenzione e anche quando la turbina sarà installata, il gasdotto potrebbe non essere riportato a pieno regime.
Putin apre improvvisamente un collegamento politico tra i due gasdotti del Mar Baltico, quello attivo e quello mai avviato per la guerra. Con la dichiarazione, Putin suggerisce che potrebbe chiudere deliberatamente il gasdotto Nord Stream 1 perché l’Europa, che altro non è se non una fastidiosa protuberanza della Germania, temendo un inverno senza gas russo, accetterebbe persino l’attivazione di Nord Stream 2. Questa sarebbe una grande umiliazione simbolica e politica, un qualcosa di equivalente ad issare la bandiera dell’Urss sul Reichstag.. E come se non bastasse, Putin ha anche aggiunto che solo la metà del volume originariamente previsto sarebbe stato consegnato tramite il gasdotto del Mar Baltico perché la Russia aveva bisogno del resto per i bisogni interni. La Russia non solo vuole fare cassa, come sta facendo, ma vuole umiliare, letteralmente far strisciare ai propri piedi, il governo tedesco e la Commissione UE. Vista la qualità dei leader politici è probabile che ci riesca. Potrebbe anche richiedere che la repubblica federale tedesca torni a chiamarsi Repubblica Popolare tedesca, la vecchia DDR. Vista la spina dorsale dei politici europei, sempre con i “Valori europei” in bocca e il portafoglio in tasca, potrebbero perfino concederglielo.
PS: se leggete i giornali tedeschi parlano sempre di “Europa”, ma in realtà intendono sempre e solo la Germania. Anche perché la Spagna o la Grecia di Nord Stream 2 francamente se ne infischiano
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