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Niger: inaugurata miniera che vorrebbe sostituire le forniture russe di uranio per le centrali atomiche

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Più di 800 persone, tra cui il Primo Ministro del Niger, ministri, membri del parlamento, rappresentanti regionali, capi di zona e di villaggio, rappresentanti delle imprese e altri, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione della miniera il 5 novembre. L’esplosione inaugurale – all’interno del box-cut completato all’inizio dell’anno – rappresenta una “pietra miliare significativa” verso la produzione di yellowcake, ha dichiarato l’azienda. Ricordiamo che “Yellowcake” è il nome tecnico con cui viene definito il carburante per le centrali nucleari.

Esplosione di apertura della nuova miniera (Global Atomic)

Il presidente e amministratore delegato di Global Atomic, Stephen Roman, ha riconosciuto il sostegno degli alti dirigenti governativi della Repubblica del Niger, tra cui il primo ministro Mahamadou Ouhoumoudo, e degli alti dirigenti della regione di Agadez. “Ci auguriamo una partnership a lungo termine per lo sviluppo e la gestione della nostra nuova, straordinaria miniera di uranio, che andrà a beneficio di tutti i nigerini”.

Dasa,la miniera ampliata,  è un giacimento di uranio di alta qualità a 105 km a sud della città mineraria di Arlit. Scoperto per la prima volta nel 2010, il progetto appartiene al 90% alla Global Atomic Corporation, quotata a Toronto, e sarà gestito dalla SOMIDA (Société Minière de Dasa SA), società mineraria nigerina. La SOMIDA è di proprietà di Global Atomic per l’80%, mentre il resto è di proprietà del governo del Niger.

Secondo l’azienda, Dasa porterà “notevoli benefici” al Niger e in particolare alla popolazione della regione di Agadez. Tra questi, l’occupazione diretta, le opportunità di formazione e di apprendistato e l’occupazione indiretta attraverso le forniture locali al progetto, nonché le opportunità di impiego per i lavoratori esperti della miniera sfollati a causa della chiusura della miniera di uranio Cominak ad Akouta, che ha chiuso nel 2021 dopo oltre 40 anni di attività.

All’inizio di quest’anno è stato costituito un consorzio di istituzioni finanziarie nordamericane, tra cui l’agenzia statale canadese per il credito all’esportazione Export Development Canada, per finanziare il progetto Dasa e ad agosto Global Atomic ha annunciato di essersi assicurata un’offerta di vendita dell’uranio prodotto dalla miniera da parte di un’utility nordamericana senza nome, per un valore di 2,1 milioni di libbre U3O8 (808 tU) in sei anni a partire dal 2025. Questa cifra rappresenterebbe circa il 7% della produzione prevista dal progetto nel periodo.

Ovviamente questo impianto permetterà di alleviare la dipendenza occidentale dal combustibile nucleare russo, attualmente ancora necessario per l’alimentazione delle centrali atomiche americane e europee, ma diventato sempre più politicamente radioattivo.


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