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MS I33: quando preti, chierici e donne duellavano di spada.

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C’era un epoca in cui clerici-studenti, duellavano con preti per imparare a difendersi e a combattere, e questo tipo di arte marziale veniva insegnato anche alle donne. Un momento in cui fra studenti e docenti le contese si regolavano a suon di spada e non di tribunali.

Questo è il mondo del manoscritto MS I33, (si legge MS Primo trentatre) detto anche Fecht 1 o “Walpurgis Fechtbuck”. Si tratta di uno dei primissimi esempi di libro di arti marziali, per la precisione di scherma, del mondo occidentale, datando fra il 1300 e il 1320. Il libro è scritto in latino con alcune parole in tedesco antico, composto da 32 fogli ben decorati da immagini commentate. Un vero e proprio manuale di combattimento antico.

Questo libro presenta una particolarità unica e misteriosa: a insegnare la scherma è un prete, “Sacerdos”, che insegna prima ad un chierico, cioè a un giovane che aveva preso gli ordini minori e che era, con tutta probabilità, uno studente universitario dell’epoca. Le ultime immagini vedono il prete insegnare ad una donna “Walpurgis”, rompendo l’ennesima immagine stereotipata moderna che vede le donne medievali come indifese, passive ed in attesa del cavaliere bianco.

Particolare anche il combattimento, che si svolge con l’uso di spada a una mano e brocchiere, cioè un piccolo scudo tondo metallico che si tiene solo con la mano. nelle immagini il “Sacerdos” è sempre l’insegnante e ogni immagine è commentata a sufficienza per far comprendere la tecnica applicata

Chi scrive, in una vita precedente, ha praticato quest’arte e vi può assicurare che si tratta di tecniche non banali , molto rapide e che sembrano il frutto di uno studio molto prolungato. Le tecniche sono in un certo modo “Sportive”, non estreme. Per la pura cattiveria dobbiamo aspettare il Fior di Battaglia….

L’ambiente in cui probabilmente nasce questo scritto è quello dei “Clerices vagantes”, quando nella seconda metà del XII secolo e prima parte del XIII gli studenti universitari non erano stanziali, ma giravano per le diverse sedi universitarie sia per seguire il proprio maestro, sia per poter imparare dai docenti più affermati della loro epoca. Tubinga, Parigi, Pavia, Padova, Bologna erano la destinazione di questi “Studenti girovaghi”. Erano “Clerices”, chierici, perché la chiesa concedeva loro gli ordini minori, per fornire un minimo di protezione giuridica, ma che spesso conducevano una vita pericolosa e per nulla austera.  Mentre noi pensiamo ad un medioevo statico, al contrario quella era un’epoca di grandi viaggi e spostamenti. Nel XIV secolo questo mondo era già finito e forse I 33 è il suo canto del cigno.

 

 


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