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Morgan Stanley vede due (minuscole) inversioni di tendenza a livello Macro

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Recentemente a Chetan Ahya, economista di Morgan Stanley, è stato chiesto quale fosse il maggior cambiamento di carattere macroeconomico a cui stava assistendo. La sua risposta è stata in qualche modo sorprendente, perché non ha citato cambiamenti strutturali nella catena logistica, ma si è concentrato sula distribuzione dei redditi fra le persone e sulla distribuzione della ricchezza fra utili e salari.

Per dare il contesto, la quota degli utili aziendali sul PIL è in aumento negli ultimi 40 anni, mentre la quota dei salari è diminuita, almeno sino al Covid-19. Nello stesso tempo, la disparità di reddito è aumentata notevolmente e la mobilità intergenerazionale è diminuita. Sebbene queste tendenze siano di natura globale, gli Stati Uniti sono stati senza dubbio in prima linea.

Vediamo ora come si sta comportando la distribuzione dei redditi fra l’uno per cento più ricco ed il 50 per cento più povero negli USA:

Il 2020 ha visto, per la prima volta, una minuscola, leggerissima, appena avvertibile, inversione di tendenza nella distribuzione della ricchezza. Un movimento quasi impercettibile, ma comunque presente.

Quando l’onere della recessione COVID-19 è ricaduto più pesantemente sulle famiglie a basso reddito, i decisori politici sono stati spinti all’azione per evitare che l’ineguaglianza, già drammatica, peggiorasse, secondo Ahya.

Lo hanno fatto, a livello macro, o esplicitamente a un’economia ad alta pressione, cioè con una crescita sostenuta, cercando di coinvolgere le famiglie anche più povere nella crescita del reddito, sempre secondo l’economista di Morgan Stanley.  Inoltre la  Federal Reserve ha riformulato entrambi i lati del suo doppio mandato, essenzialmente creando spazio per abbassare i tassi di disoccupazione al fine di garantire che i guadagni nel mercato del lavoro possano essere condivisi più ampiamente tra i gruppi a basso reddito, almeno questo negli USA. La BCE non ha, unica banca al mondo, il doppio mandato, e questo nel tempo porterà a una forte rivalutazione dell’Euro.

Anche la dinamica salariale ha avuto un aggiustamento, seco ndo Ahya:

Per la prima volta si è assistito a un minuscolo incremento della quota degli stipendi e a una minima riduzione di quella degli utili. Questo fenomeno è stato legato, negli USA, a un miglioramento dei trattamenti sociali e al primo caso di lotta antitrust contro le “BigTech”, secondo Ahya le principali responsabili dell’andamento nella distribuzione del margine lordo fra utili e lavoro. Questo però non si è ancora prodotto in Europa, perché gli aiuti sono stati molto meno consistenti. Inoltre il pericolo di questa politica viene a essere la possibilità di riavvio dell’inflazione e una pericolosa accelerazione nella velocità del ciclo economico. Però William Vickrey, il premio Nobel per l’Economia, sembra avesse un po’ di ragione…

 

 


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