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Economia

Scandalo Milano: fallimento del “Modello Sala” e del progressismo “ZTL”

Milano sotto inchiesta: un’indagine per corruzione svela un presunto sistema parallelo nello sviluppo urbano, coinvolgendo assessori, imprenditori e archistar. Rischio Tangentopoli per la “città del fare”?

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Milano, una città in decandenza a tempo, sta però tornando ai ruggenti anni novanta, se non altro per gli scandali. Nella città meneghina  è in corso un’importante indagine per corruzione che sta avendo un forte impatto sul settore dello sviluppo urbano e sull’amministrazione politica della città, con ricadute che non si vedevano dal 1992.

L’inchiesta, definita “maxi-inchiesta”, ha portato alla luce un sistema di presunti casi di corruzione e conflitti di interesse, mettendo in discussione la reputazione di Milano come “città del fare”. Vi forniamo qui un rapido riassunto di quanto sta succedendo, rifacendoci a quanto riportato dai maggiori quotidiani.

Principali persone indagate o accusate:

  • Giancarlo Tancredi: assessore alla Riqualificazione Urbana, nominato dal sindaco Sala, è una figura centrale dell’affaire. È stato richiesto il suo arresto (arresti domiciliari). Da oltre 20 anni è coinvolto in importanti progetti milanesi, tra cui Porta Nuova, Expo 2015, Mind, Darsena e i cantieri ferroviari dismessi.
  • Manfredi Catella: importante imprenditore immobiliare e capo della Coima, responsabile di importanti trasformazioni urbane a Milano. Anche per lui è stato richiesto l’arresto (arresti domiciliari). Alla società di Catella, Coima, sono attribuiti progetti come il Bosco Verticale e Porta Nuova.
  • Giuseppe Marinoni: ex presidente della Commissione Paesaggio del Comune di Milano. Per lui è stata richiesta la detenzione. Sarebbe stato al centro del sistema di corruzione.
  • Alessandro Scandurra: altro ex membro della Commissione Paesaggio, anche per lui è stata richiesta la detenzione.
  • Federico Pella: Responsabile della J+S S.p.A. Per lui è stata richiesta la custodia cautelare in carcere.
  • Andrea Bezziccheri: Imprenditore legato al gruppo Bluestone. Per lui è stata richiesta la custodia cautelare in carcere.
  • Stefano Boeri: Rinomato architetto ed ex assessore, già coinvolto in altre vicende giudiziarie (Bosconavigli, Beic). Ora è indagato anche in questa più ampia indagine sulla corruzione. In questa fase specifica non è soggetto a misure cautelari.
  • Beppe Sala: sindaco di Milano, sebbene non sia formalmente indagato in questo caso specifico, il suo nome compare spesso nei documenti. È stato criticato per aver difeso il sistema implicato e per aver riconfermato Marinoni nonostante un precedente “avviso di garanzia”. In precedenza aveva tentato di far approvare una legge, informalmente nota come “Salva Milano”, per legalizzare presunti abusi, che i critici hanno definito una “sanatoria”
  • Christian Malangone: Il direttore generale del Comune, citato anche come “in sintonia con il sindaco Sala” per aver presumibilmente intrattenuto relazioni private con gruppi finanziari immobiliari.

Presunti reati e sistema di corruzione:

Le accuse principali sono corruzione, falsità e induzione indebita a dare o promettere. La procura sostiene l’esistenza di un “circuito corrotto perverso” e di una “degenerazione eversiva” all’interno dell’amministrazione urbana di Milano.

  • “Pgt Ombra” (Piano urbanistico ombra): I pubblici ministeri sostengono che fosse in atto un piano urbanistico parallelo e informale, gestito da tecnici esterni, che sovrastava le norme ufficiali della città. Marinoni avrebbe orchestrato strategie urbanistiche dettagliate per aree strategiche come Cascina Gobba, Famagosta, San Donato, Linate, Assago, Figino e Baggio. Questi piani regolatori erano stati elaborati privatamente e pagati da operatori immobiliari, per poi essere valutati dalla stessa commissione presieduta da Marinoni.
  • Conflitti di interesse e false dichiarazioni: un elemento centrale del presunto sistema riguardava i membri della Commissione Paesaggio, come Marinoni e Scandurra, che ricevevano incarichi lucrativi e pagamenti da società private di cui erano responsabili della valutazione dei progetti. Marinoni, ad esempio, ha ricevuto almeno 369.596 euro dalla J+S S.p.A. per consulenze su progetti che la sua commissione ha successivamente esaminato. Scandurra ha ricevuto almeno 138.873 euro dalla Coima Sgr e altre somme significative da altri gruppi, per un totale di 3,5 milioni di euro in presunte tangenti all’interno del sistema. Marinoni avrebbe firmato false dichiarazioni di assenza di conflitto di interessi in almeno 13 occasioni.
  • Sottovalutazione e procedure irregolari: centinaia di cantieri sono stati autorizzati con procedure semplificate (SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività) invece che con regolari permessi di costruzione, consentendo la costruzione di edifici a più piani attraverso la riclassificazione delle trasformazioni (ad esempio, garage in torri). Questa pratica ha comportato una perdita di circa 150 milioni di euro in tasse di urbanizzazione per la città.
  • Pressioni politiche: i pubblici ministeri sottolineano le pressioni dirette esercitate da Tancredi su Marinoni per influenzare le valutazioni della commissione. Ciò ha incluso l’influenza sulle decisioni relative a progetti come “P39 – Torre Botanica e Pirellino”, promossi da Coima e Stefano Boeri. Boeri avrebbe contattato direttamente il sindaco Sala per accelerare il progetto “Pirellino”, usando “toni risoluti, quasi imperiosi” e minacciando la “rottura” e il contenzioso se il progetto non fosse stato approvato. Tancredi avrebbe anche ‘motivato’ gli uffici comunali, che sarebbero stati “spaventati” dai volumi e dalle altezze proposti, a rilasciare pareri favorevoli.
  • Complicità municipale: L’indagine suggerisce che gli uffici comunali, invece di tutelare l’interesse pubblico, fossero “asserviti agli interessi di una ristretta cerchia elitaria di soggetti privati”. Il consiglio comunale, attraverso una delibera firmata da Tancredi e approvata dall’esecutivo nel gennaio 2023, ha persino sponsorizzato uno studio, “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”, affidandolo allo Studio Marinoni nonostante il suo ruolo di presidente della commissione. Inoltre, Marinoni è stato riconfermato nel suo ruolo di commissario nel dicembre 2024 dal sindaco Sala, anche dopo aver ricevuto un avviso di indagine più di un mese prima.

Grattacieli milanesi

Progetti interessati e impatto più ampio:

L’indagine ha un impatto su numerosi progetti urbani di alto profilo a Milano, tra cui:

  • Il “Pirellino” (P39 – Torre Botanica).
  • Il progetto dello stadio di San Siro, dove Marinoni e un imprenditore hanno cercato di esercitare influenze politiche sulle decisioni relative alla riqualificazione.
  • La Biblioteca Europea dell’Informazione e della Cultura (Beic), per la quale Boeri è già stato incriminato.
  • Il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi Invernali del 2026 a Scala Romana.
  • Le Terme Milano presso le Scuderie de Montel ristrutturate.

Le indagini in corso possono bloccare circa 150 progetti di costruzione, che rappresentano investimenti per un valore di 12 miliardi di euro.

Il fallimento di un’epoca

Sul piano politico, la situazione ha scatenato le richieste di dimissioni del sindaco Sala da parte dei partiti dell’opposizione, come il Movimento 5 Stelle e il centrodestra, mentre il suo stesso Partito Democratico è rimasto in gran parte in silenzio.

Prima di tutto auguriamo a tutti di essere in grado di provre la propria innocenza e che tutto si chiuda senza ricadute penali. Fatta questa premessa doverosa, però questa vicenda segna il fallimento politico dell’idea di Sala di Milano.

La giunta meneghina ha applicato nel modo più la visione della sinistra attuale della vita sociale: una città riservata a pochi ricchi, che vivono nei propri magnifici grattacieli, disegnati da ricche archistar,  che possono permettersi di muoversi con auto private e blu, mentre gli altri, che alla fine sono solo ospiti, vengono condannati ai mezzzzi pubblici, carissimi ed inefficienti.

Una visione che voleva trasformare la città in una sorta di Cortina elitaria in mezzo alla pianura, snaturando completamente le radici culturali milanesi, trasformandola in una sorta di brutta copia di Londra o di New York attirandovi anche quel sottoproletariato che rende queste megalopoli così colorite, ma anche così insicure. Abbiamo quindi un mix di super ricchi mescolati ad una massa di violenti maranza,. Il risultato è che Milano, come città, come unico sociale, non esiste.

Questa inchieste rivela come , alla fine , dietro ci sia il nulla. Il PD non difende Sala, anche perché  indifendibile. L’opposizione fa il suo lavoro, ma, alla fine, bisogna anche capire il suo progetto per la città. Non si può pensare di cancellare la decadenza economica dall’oggi al domani. Probabilmente il Sindaco dovrà dare le dimissioni, ma dopo di lui c’è, per ora, il vuoto.


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