Mike Johnson nuovo speaker della Camera dei Rappresentanti USA

Alla fine ci sono riusciti! I repubblicani hanno eletto con entusiasmo il deputato Mike Johnson come presidente della Camera mercoledì, elevando un leader profondamente conservatore, ma meno conosciuto, alla guida del potere legislativo degli Stati Uniti e mettendo fine per ora al caos politico nella loro maggioranza.

Johnson della Louisiana ha ottenuto un grande successo al primo turno con il sostegno di tutti i repubblicani desiderosi di mettere alle spalle le settimane tumultuose passate e di continuare con il lavoro di governo.

Membro di rango inferiore del team di leadership GOP della Camera, Johnson è emerso come il quarto candidato repubblicano in quella che è diventata una sorta di lotte politiche quasi assurde iniziato quando Kevin McCarthy è stato obbligato a lasciare il posto,  mentre le fazioni del GOP si contendevano il potere. Sebbene non fosse la scelta principale del partito per la presidenza,  Johnson, profondamente religioso e dal carattere solido, ha pochi nemici e un importante sostenitore del GOP: Donald Trump.

“Penso che sarà un speaker fantastico”, ha detto Trump mercoledì al tribunale di New York, dove l’ex presidente, ora favorito repubblicano per la presidenza nel 2024, è sotto processo per una causa di frode commerciale.

Trump ha detto di non aver sentito “un commento negativo su di lui. Piace a tutti.”

Dopo tre settimane senza un presidente della Camera c’è un presidente, dopo che il partito Repubblicano, di maggioranza relativa, si era più volte diviso fra moderati e posizioni più radicali. Alla fine, nonostante alcune divisioni, quando la capogruppo Elise Stefanik si è alzata pronunciando

Ma quando la presidente della Conferenza GOP, la rappresentante Elise Stefanik, si è alzata per presentare mercoledì il nome di Johnson come loro candidato, i repubblicani si sono alzati in piedi per un’applauso prolungato.

I democratici hanno nuovamente nominato il loro leader, il rappresentante Hakeem Jeffries di New York, criticando Johnson per aver sostenuto lo sforzo legale di Trump per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.

Si chiude così una vicenda che rischiava di rompere profondamente i repubblicani.