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Michael Burry ha liquidato tutte le sue azioni, tranne.. quelli in un carcere

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Dopo aver definito l’ultimo crollo del mercato azionario una “sciocchezza” e aver affermato – correttamente – che l’economia statunitense sta per affrontare un crollo spaventoso in alcuni tweet che poi ha prontamente cancellato (per fortuna, un altro account ha immortalato i suoi tweet per i posteri)…

… Michael Burry – che gestisce il piccolo hedge fund Scion Capital – ha fatto qualcosa che pochi tra i suoi colleghi realmente farebbero: ha investito in linea con la sua dichiarazione e, secondo il suo 13F appena pubblicato, il famoso investitore ha liquidato il suo intero portafoglio che, al 31 marzo, aveva un valore nozionale di poco più di 200 milioni di dollari (compresi 35 milioni di dollari di put nozionali su AAPL), e ha invece mantenuto un solo titolo: GEO Group, un operatore di carceri private in cui aveva investito in precedenza, ma che aveva quasi completamente scaricato tenendo solo 3 milioni di Dollari in azioni al 30 giugno. In particolare, come mostra il grafico sottostante, questo è stato l’unico titolo che ha mantenuto alla fine del secondo trimestre.

La notizia che Burry’s Scion deteneva solo azioni di Geo Group, società con sede a Boca Raton, in Florida, ha fatto schizzare il titolo del 12% a 7,68 dollari, portando il guadagno dalla fine del secondo trimestre al 14%.

Tra le altre, l’hedge fund è uscito dalle posizioni di Alphabet, della società che controlla Google e di Bristol-Myers, oltre ad aver eliminato le put di Apple per un valore nozionale di circa 36 milioni di dollari.

Per essere sicuri, la dichiarazione 13F di Scion, che è richiesta a tutti i gestori di fondi che supervisionano più di 100 milioni di dollari in azioni statunitensi, mostra solo le partecipazioni in titoli che vengono scambiati nelle borse nazionali. Non rivela titoli negoziati al di fuori degli Stati Uniti o posizioni corte, cioè di vendita allo scoperto, che in questo momento potrebbero anche essere notevoli. Questi documenti sono inoltre storici, in quanto forniscono un’istantanea delle partecipazioni di un fondo alla fine di un trimestre conclusosi 45 giorni fa, e potrebbero non riflettere gli investimenti attuali.

Non è chiaro quando durante il secondo trimestre Burry abbia liquidato l’intero portafoglio. L’investitore 51enne è salito alla ribalta dopo una scommessa vincente contro i mutui ipotecari nel periodo precedente la crisi finanziaria del 2008; da allora lo schietto antiliberista è diventato una figura di culto sui social media, con minacciose previsioni di un’imminente recessione. Ora si aspetta una crisi ben peggiore di quella del 2008.


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