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Mi dispace, ma per il World Economic Forum non avrete più l’auto privata nel 2050 (tranne che non siate cinesi…)

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Pensate di poter essere liberi di muovevi come volete, di poter andare in montagna o al mare in poche ore? Bene, grazie alle brillanti menti del World Economic Forum, questo status privilegiato vi sarà tolto in pochi decenni.

Ultimamente abbiamo sentito molto parlare degli sforzi per ridurre o vietare le stufe a gas naturale negli Stati Uniti, per ridurre la produzione agricola in Europa e per limitare la carne nella dieta pubblica, ma le restrizioni più pervasive alle emissioni di carbonio sono previste per le automobili e il trasporto privato. Il WEF ha recentemente pubblicato un progetto per ridurre del 75% la proprietà individuale di automobili entro il 2050.

Il libro bianco, intitolato “Benchmarking the Transition to Sustainable Urban Mobility” (Analisi comparativa della transizione verso una mobilità urbana sostenibile) stabilisce varie linee guida per spostare la maggior parte della popolazione umana verso il trasporto di massa all’interno di “città intelligenti” compatte.

Il WEF suggerisce anche che oltre il 70% di tutte le persone dovrà vivere in queste città intelligenti entro il 2050 – Attualmente, il 45% del mondo vive in aree rurali, il che richiede che un altro 15% della popolazione sia costretto a trasferirsi nelle città nei prossimi due decenni. Non solo, ma le città di secondo e terzo livello dovranno essere riunite in un’unica rete omogenea. In altre parole, megalopoli. Ovviamente l’urbanizzazione sarà raggiunta con qualche forma di coercizione economica, come si sta già vedendo, ad esempio, nei Paesi Bassi con l’esproprio delle proprietà agricole.

In questo mondo utopico, o distopico, del WEF anche città di seconda o terza fascia vengono incluse nelle megalopoli e fanno parte di quella rete controllata di trasporto pubblico che esclude quello privato. Se da un lato questo sistema può sembrare comodo, dall’altro lato dovrete considerare che lo sviluppo e l’utilizzo di questi network sarà controllato da qualcuno, e, visto il progressivo svuotamento degli organi democratici.

Ovviamente queste norme ambientali sembrano, nell’ottica del WEF, non applicarsi alla Cina. Là il sistema di controllo sociale è già presente e strettamente implementato, e non richiede quindi la scusa delle politiche di limitazione dell’emissione del CO2. Il governo controlla, regola e reprime già in modo autonomo. Non c’è bisogno di nessun alibi. Almeno in questo Pechino è meno ipocrita dei paesi occidentali.

Comunque potrete sempre camminare, almeno per un po’. Se volete consolarvi si è costruita la civiltà europea, quella vera, medievale, andando a piedi da un paese all’altro.

 


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