Euro
Merkel contro tutti
Segnaliamo questo articolo di Paolo Cardena’ di Vincitori e Vinti, che in conclusione esterna il suo equilibrato e serio punto di vista sulla questione
Se ben ricorderete, solo qualche settimana fa’, prima il Dipartimento del Tesoro USA e poi anche il FMI, avevano bacchettato la Germania circa l’enorme surplus corrente tedesco, adducendo che la salute dell’economia tedesca sarebbe troppo dipendente da una quota di export eccessiva, che andrebbe ridotta e, al tempo stesso, si segnalava la necessità di aumentare la domanda interna, in modo che, anche gli altri paesi più deboli dell’europa alle prese con un consolidamento fiscale di svariati punti di PIL, avrebbero potuto avvantaggiarsi del riequilibrio migliorando i rispettivi saldi commerciali.
Il sito Scenari Economici, aveva prodotto un articolo nel quale si segnalavano le parti salienti del rapporto del Dipartimento del Tesoro Usa. Ve lo ripropongo:
“La Germania ha mantenuto un largo surplus corrente attraverso tutta la crisi finanziaria dell’area euro e nel 2012 l’avanzo nominale della bilancia dei pagamenti è stato superiore a quello della Cina”.
La bocciatura e’ completa:“All’interno dell’area dell’euro, i paesi con ampi e persistenti eccedenze dovrebbero agire per stimolare la crescita della domanda interna e ridurre le eccedenze.”
Inoltre si accusa la Germania della crisi dei paesi periferici della zona Euro, e di una deflazione su scala mondiale:” Il Ritmo anemico di crescita della domanda interna tedesca e la dipendenza dalle esportazioni della Germania hanno ostacolato il riequilibrio in un momento in cui molti altri paesi della zona euro, che sono stati sottoposti a forti pressioni per ridurre la domanda e comprimere le importazioni, al fine di promuovere l’adeguamento. Il risultato netto è stata una deflazione per la zona euro, così come per l’economia mondiale.”
Gli Usa hanno sottolineato che l’anemica crescita della domanda interna tedesca e la sua dipendenza dalle esportazioni ha impedito un ribilanciamento in una fase in cui altri Paesi dell’area euro sono stati severamente sotto pressione e costretti a ridurre la domanda e a comprimere le importazioni per promuovere il riaggiustamento di bilancio. In particolare il tesoro sembra non gradire la riluttanza della Germania a far lievitare i salari e a usare la leva del debito per stimolare la domanda interna.“Una forte crescita della domanda interna nelle economie europee in eccedenza , in particolare in Germania , contribuirebbe a facilitare un riequilibrio duraturo degli squilibri nella zona euro”.
Gli esperti del Tesoro restano scettici sulla capacità dell’Eurozona di risolvere i propri problemi a causa di una politica di austerity mentre servirebbe una politica anticiclica.“Restiamo preoccupati per il ritmo appropriato di consolidamento e per la necessità di fornire spazio a politiche anticicliche, garantendo percorsi credibili per la sostenibilità fiscale nel corso di un periodo di tempo che è sensibile agli sviluppi congiunturali.”
La paura statunitense è rivolta a una nuova crisi europea che potrebbe danneggiare la ripresa statunitense. “I rischi di battute d’arresto nelle politiche per affrontare le vulnerabilità delle economie periferiche e della struttura istituzionale della zona euro rimangono significativi.”” Ulteriori tensioni potrebbero emergere dall’ incertezza politica e dal disaccordo all’interno dell’area dell’euro su come affrontare le nuove sfide per l’unione monetaria.”
Il Tesoro USA conferma che la crisi 2010-2013 e’ una crisi essenzialmente legata agli squilibri delle partite correnti:” Nel medio termine, i ritardi nell’integrazione finanziaria, economica e fiscale potrebbe radicare le grandi disparità economiche che si sono sviluppate in tutta l’ area dell’euro, lasciando la regione vulnerabile a nuovi shock.”
Gli USA bocciano senza appello la politica di austerity imposta dalla Germania ai parters in presenza di un ciclo negativo:” Una priorità chiave per l’area dell’euro è quello di consolidare e accelerare la ripresa della crescita, che sosterrà una riduzione degli oneri di debito pesanti, tassi di disoccupazione più bassi, e contribuire a mantenere il sostegno politico al processo di adeguamento all’interno del nucleo e la periferia.”
In sintesi vedono piuttosto male i destini dei paesi periferici dell’Eurozona“La periferia si trova di fronte una maggiore incertezza sul trend di crescita a medio termine, viste le politiche legate al riequilibrio del bilancio, considetata la riduzione della leva finanziaria nel settore bancario , e gli sforzi per migliorare la competitività e la produttività.”
Qualche giorno dopo, è stata la volta del Fondo Monetario Internazionale che, per bocca del suo vicedirettore DAVID LIPTON, ha affermato:
“Un conto corrente della Bilancia dei Pagamenti significativamente inferiore della Germania sarebbe auspicabile”“Un taglio dei disavanzi eccessivi nell’area dell’Euro non avra’ successo, a meno che la Germania riduca le eccedenze nel saldo commerciale”“la Germania deve avere una visione globale, per cui deve fissare un target per la riduzione del proprio saldo commerciale”
E queste sono le posizioni del tutto irrituali prese sia dal Governo Usa che dal FMI, mentre, in casa nostra, dal mondo della politica, tutto taceva e continua a tacere.
Ovviamente, la risposta della MERKEL non si è fatta attendere e, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la Merkel avrebbe affermato:
La Germania «è riuscita a uscire bene dalla crisi e ora è sotto sorveglianza a Bruxelles per l’entità del suo surplus commerciale. Possiamo vedere come sono i trend dei consumi e della produzione nel Paese, ma sarebbe assurdo ridurre la produzione e la qualità dei nostri prodotti per andare incontro alle richieste di Bruxelles».
Lo ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, aprendo a Berlino il Fuehrungstreffen Wirtschaft 2013 organizzato dal quotidiano Sueddeutche Zeitung. «Non è possibile assolutamente – ha detto Merkel, suscitando l’ovazione dalla platea – ridurre artificialmente il grado di competitività raggiunta dalla Germania» e, per questo, sarebbe meglio «non porsi il problema guardando soltanto le cose dal punto di vista europeo ma guardare anche alle grandi sfide della competitività a livello globale, andando al di là dei nostri confini».
Il surplus delle partite correnti della Germania nell’eurozona, «il nostro squilibrio nell’eurozona, è molto, molto piccolo, inferiore al 3%. Ciò mostra che abbiamo una situazione molto equilibrata» ha continuato Merkel.
«A volte sorprende il tenore di certe discussioni» dice Merkel riferendosi a quelle su un eccessivo rigore tedesco. «Abbiamo un debito a circa l’80%» a fronte di un obiettivo, dei Trattati, al 60%: «Non facciamo altro che lavorare per rientrare, in circa 10 anni, nei parametri cui siamo vincolati». Il riferimento è alle critiche da Bruxelles, ribadite ancora stamane dal commissario Olli Rehn: la Germania deve far aumentare la domanda interna e la spesa per i servizi.
Merkel intanto deve gestire anche i nuovi alleati e per questo annuncia d’essere pronta ad introdurre un salario minimo garantito a livello nazionale, venendo incontro alle richieste dei futuri partner di coalizione socialdemocratici. Merkel spiega che i socialdemocratici «non avrebbero concluso» i negoziati sulla futura coalizione di governo «senza un salario minimo garantito universale». Aggiunge poi che il suo partito si è opposto a questa proposta e farà di tutto per evitare che la sua introduzione produca delle perdite occupazionali.
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