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MASCHERINE: come devono e non devono essere. Breve guida ai DPI (per chi volesse produrli..)

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Le Mascherine per la prevenzione da Coronavirus, ed in generale tutti i DPI per utilizzo in ambiente medico, sono ormai introvabili a causa dell’epidemia. Ci sono casi anche  poco edificanti, come le 850 mila mascherine importate da una ditta italiana, transitate in Germania e li bloccate dalle autorità tedesche. Oppure i caso delle mascherine, si fa per dire, mandate dalla protezione civile alla regione Lombardia: sottilissime ed inutili garze.

Ora, prendendo i dati dai siti ufficiali delle Aziende Sanitarie Locali, eccovi le caratteristiche che dovrebbero avere le mascherine e gli altri DPI, dispositivi di Protezione Individuale. Sepoi qualche azienda volesse convertirsi a queste produzioni, nei prossimi mesi potrebbe avere un buon mercato. Considerate che però è necessaria l’omologa CE, ed in Italia il MISE fa molta fatica a gestire queste richieste, che invece ora dovrebbero avere la massima priorità.

Iniziando dalle mascherine abbiamo tre diversi livelli di protezione (dal la guida della ASL AL) :

  1. Mascherine Chirurgiche
  2. Mascherine con filtro FFP2
  3. Mascherine con filtro FFP3

Vediamo punto per punto:

  1. Mascherina chirurgica. QUALITA’ PRODUTTIVE: Monouso in tessuto non tessuto – quattro strati (tipo II o IIR) – esterno filtrante, centrale impermeabile ai liquidi e permeabile all’aria,
    strato interno a contatto con la pelle ipoallergenico – con barretta intera deformabile
    stringinaso per conformare perfettamente la mascherina al volto – sistema di fissaggio alegacci o elastici.
    CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME:Marcatura CE Rispondenza alle norme tecniche UNI EN 14683:2006 Latex free  Confezionate in dispenser . TIPO DI UTILIZZO: Proteggono naso e bocca dalla contaminazione con particelle di diametro medio di 4, 5 µ– . Pur originate dall’esigenza di proteggere il paziente(interventi chirurgici, manovre asettiche)
    costituiscono un efficace sistema di barriera anche per l’operatore sanitario per la resistenza
    ai fluidi e l’elevato potere filtrante che va dal 95 ad oltre il 99%.
    Sono fatte indossare dal paziente con sospetta o accertata patologia trasmissibile per droplets  oper via aerea ( Sindrome influenzale ,TB, Meningite, SARS ecc..) e proteggono l’operatore dalla trasmissione. Capite come siano necessarie per la COVID-19 e NON corrispondano alla porcheria mandata dalla protezione civile.
  2. Mascherina con filtro FFP2. Deve coprire il naso, la bocca e il mentoed aderire al volto; dotate di doppioelastico, stringinaso con guarnizione ditenuta (con/senza valvola di espirazione).
    CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME:Conformità a Marcatura CE
    Rispondenza alle norme tecniche di cui UNI EN 14683:2006 Latex free.Confezione singola provvista di istruzioni per l’uso (in lingua italiana) . UTILIZZO Proteggono dalla contaminazione di naso ebocca e dall’inalazione di particelle di dimensioni inferiori al micron aerodisperse – (es. bacillo di Kock) Elevata efficienza filtrante ai parametri relativi alla classe richiesta: > 94% . Indicate per la protezione dell’operatore nelleattività che possono comportare l’esposizione ad agenti di media tossicità in concentrazione non elevata (circa 10 volte il limite di soglia).Quellecon valvola espiratoria non vanno indossate dalpaziente infetto o sospetto tale, ma sono riservate al personale medico.
  3. Mascherina con filtro FFP3.  Deve coprire il naso, la bocca e il mento ed aderire al volto; dotate di doppio elastico, stringinaso con guarnizione di tenuta (con/senza valvola di espirazione). CARATTERISTICHE TECNICHE MINIME Conformità a Marcatura CE,  Rispondenza alle norme tecniche di cui UNI EN 14683:20 Latex free. Confezione singola provvista di istruzioni per l’uso (in lingua italiana). UTILIZZO  Come sopra ma con protezione fino a 50 volte il limite di soglia – Indicate per attività che possono determinare una elevata concentrazione di agenti biologici sotto forma di aerosol nell’ambiente (broncoscopie, manovre che inducono la tosse).
    Elevata efficienza filtrante >ai parametri relativialla classe richiesta: 98% . Quelle con valvola
    espiratoria non vanno indossate dal paziente infetto o sospetto tale.

Per gli indumenti protettivi, le caratteristiche di base sono le seguenti:

Gli indumenti di protezione da agenti biologici (camici con maniche lunghe, completo giacca con maniche lunghe e pantaloni, tuta intera con maniche lunghe) devono essere sempre scelti tenendo conto dell’attività svolta, tuttavia ci sono alcune regole generali a cui attenersi:

  • protezione delle parti anatomiche esposte che possono comprendere la base del collo, il busto, le braccia e le gambe;
  • i camici devono avere lunghezza almeno al di sotto del ginocchio;
  • l’indumento deve essere realizzato con maniche lunghe le cui estremità devono essere provviste di elastici e aderire ai polsi per impedire l’esposizione della parte interna delle braccia;
  • gli indumenti costituiti da più parti devono essere progettati in modo tale da garantire la protezione di tutte le prevedibili posture di lavoro;
  • deve sempre essere assicurata un’adeguata protezione lungo le parti di chiusura;
  • gli indumenti devono essere indossati per tutto il tempo in cui permane il rischio di esposizione agli agenti biologici;
  • per gli agenti biologici di gruppo 3 è consigliabile la tuta intera, che diventa obbligatoria quando si manipolano agenti del gruppo 4;
  • nel caso di utilizzo di agenti biologici dei gruppi 3 e 4 le parti di chiusura degli indumenti devono essere posizionate sul retro;
  • gli indumenti devono sempre adattarsi alle esigenze lavorative e devono garantire il comfort durante tutto il periodo del loro impiego.

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