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Mantenere il nucleare europeo costerà 450 miliardi di Euro. Soldi vostri, ovviamente

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L’Unione Europea avrà bisogno di investimenti fino a 450 miliardi di  Euro (circa 1/4 del PIL Italiano)  solo per mantenere l’attuale livello di capacità di produzione di energia nucleare, ha dichiarato il commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson, durante un forum sull’energia nucleare tenutosi questa settimana.

L’energia nucleare avrà un ruolo importante negli obiettivi climatici dell’UE per la produzione di elettricità a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato Simson al Forum europeo sull’energia nucleare di Praga.

“La spina dorsale del futuro sistema energetico europeo a zero emissioni di carbonio sarà costituita prevalentemente da fonti rinnovabili. Ma la realtà è che queste energie rinnovabili dovranno essere integrate da una produzione stabile di elettricità di base. Ecco perché l’energia nucleare non è solo un problema di sicurezza, ma anche una soluzione reale”, ha aggiunto.

Quest’anno, in cui l’impennata dei prezzi dell’energia ha evidenziato l’importanza della sicurezza energetica, l’UE è particolarmente concentrata sulla sua disponibilità di energia nucleare.  Secondo i modelli dell’UE, la produzione di energia nucleare rappresenterà circa il 15%-16% della produzione di energia dell’UE nel 2030 e nel 2050, ha dichiarato Simson.

L’UE ha bisogno di una capacità di generazione stabile, pari a poco più di 100 GW, nei prossimi decenni. Tuttavia, saranno necessari molti investimenti per mantenere questa capacità di generazione in futuro.

“La nostra analisi mostra che, senza investimenti immediati, circa il 90% dei reattori esistenti verrebbe spento nel momento in cui ne abbiamo più bisogno, ovvero nel 2030”, ha osservato Simson.

L’UE avrà bisogno di investimenti tra i 360 miliardi di dollari (350 miliardi di euro) e i 462 miliardi di dollari (450 miliardi di euro) solo per mantenere l’attuale capacità di generazione, e di altri 51,3 miliardi di dollari (50 miliardi di euro) per il funzionamento a lungo termine dei reattori esistenti, secondo il commissario UE.

Le nuove tecnologie, come i piccoli reattori modulari (SMR), potrebbero essere la soluzione per integrare il sistema energetico e decarbonizzare i settori che rappresentano la sfida maggiore, ha dichiarato Simson, aggiungendo che l’UE mira a far entrare in funzione i primi SMR europei all’inizio del 2030.

Simson non ha detto chi peerò pagherà questi 460 miliardi di Euro necessari ad essere più “Verdi” ed “Abbattere le emissioni di CO2”. Noi ve lo diciamo tranquillamente: li pagherete voi con le vostre tasse, se va bene, con le vostre bollette, se va male. Però sarete più neutri per l’ambiente, anzi sarete neutralizzati. 


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