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Manifesto in 12 punti per la rinascita italiana

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Lo tsunami Covid-19 ha messo a nudo i limiti congeniti di una classe dirigente inadeguata.
Ha anche reso evidente a tutti la natura dell’Unione europea, non democratica e fondata su un egoismo sociale “legalizzato”.
Urge un appello “ai liberi e forti” in grado di coagulare il consenso sia di chi vorrebbe uscire dalla UE e dall’euro domani mattina sia di chi ha bisogno di più tempo per rifletterci, ma non è comunque disposto a continuare così.

Il Manifesto in 12 punti fornisce una base di partenza per cominciare a ragionare in modo nuovo come i tempi impongono.
Non avremo una seconda possibilità per far “rinascere” la nostra Repubblica in conformità ai principi intangibili dei padri costituenti, autori della Costituzione del 1948.
Ecco i primi passi indispensabili da compiere che chiunque potrà correggere, integrare, sviluppare a piacimento.
Fondamentale è capire che divisi non si va da nessuna parte. Uniti, ovunque.

Il testo integrale del manifesto è consultabile al seguente link:

La democrazia dopo il virus – Manifesto in 12 punti per la rinascita della Repubblica Italiana

  1. Costituzionalizzazione del divieto irrevocabile, per l’Italia, di aderire agli Stati Uniti d’Europa;
  2. Rifiuto categorico alla ratifica del trattato sul “Nuovo MES”;
  3. Denuncia del trattato sul Fiscal Compact e abrogazione di ogni conseguente legge applicativa;
  4. Riforma degli articoli 81, 97, 117 e 119 della Costituzione nella parte in cui legittimano il Fiscal Compact;
  5. Abrogazione dell’articolo 117 della Costituzione nella parte in cui assoggetta la sovranità legislativa dello Stato italiano ai “vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali” (introdotta dalla riforma del 2001);
  6. Costituzionalizzazione del “Quarto potere”, quello monetario: il diritto intangibile dello Stato di battere moneta;
  7. Approvazione di una legge istitutiva dei “biglietti di Stato”: una nuova moneta complementare, parallela all’euro e compatibile con i trattati europei;
  8. Nazionalizzazione di Banca d’Italia;
  9. Creazione di una rete nazionale di banche pubbliche per erogazione privilegiata del credito a privati, famiglie e imprese;
  10. Inserimento, nella lista delle banche autorizzate in esclusiva a partecipare alle aste primarie del debito pubblico italiano, delle banche pubbliche già esistenti e di quelle di nuova creazione;
  11. Modifica del criterio autolesionistico dell’asta marginale nel collocamento dei BTP italiani di nuova emissione;
  12. Adozione di un’agenda di nazionalizzazione di imprese relative a servizi pubblici essenziali in applicazione dell’articolo 43 della nostra Carta fondamentale

Le adesioni sono aperte.
Dedicato a tutti coloro ai quali sta (ancora) a cuore l’Italia.

Francesco Carraro
www.francescocarraro.com


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