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Mamma Rosetta si incatena davanti a Palazzo Chigi. Quando saranno liberati i 18 pescatori siciliani prigionieri di Haftar?

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Mamma Rosetta, madre di uno dei pescatori siciliani prigionieri a  Bengasi del Generale Haftar, si è incatenata davanti a Palazzo Chigi per sollecitare un maggiore impegno del Governo per  la liberazione dei diciotto marinai di Mazara prigionieri in Libia. Una vicenda incredibile, avvenuta a cavallo della visita di Di Maio all’altro contendente libico, il presidente Sarraj, e che ormai si prolunga da molto, troppo tempo.

Mamma Rosetta è madre di un pescatore quararantaseienne che si trovava su una delle barche, e la sua vicenda è ancora più tragica perchè perse l’altro figlio in mare 24 anni fa. Ora i contatti con il sopravvissuto sono ridotti a qualche telefonata rara e breve. La signora ha incontrato Conte e Di Maio che hanno garantito il massimo impegno, ma da vera siciliana, e potremmo dire moderna italiana, dice “Mi fido, e non mi fido“. Vi sentireste voi di darle torto?

Sappiamo che le accuse delle autorità libiche a questi marinai sono false e che in realtà sono un mezzo di scambio per far liberare alcuni traghettatori di migranti arrestati nel 2015, colpevoli anche di omicidio. Sappiamo anche di avere la maggiore marina del Mediterraneo, un esercito dotato di corpi speciali, una diplomazia che, una volta, era capace, e dei servizi segreti che, un tempo, diedero uomini come Callipari. Ci chiediamo sinceramente se l’incapacità della “Testa” sia tale non essere riuscita  ad ottenere nulla in un mese dalla cattura, oppure se, nei grandi giochi politici che percorrono la testa di Conte, fra acquisti di gel e recovery fund, non ci sia un interesse serio per questi lavoratori italiani. Voi che ne pensate?

In questo articolo del Tempo anche un’intervista alla Signora.


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