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Macron va “Full nuke” per diventare “Verde”, e non sarà il solo…
L’energia nucleare torna ufficialmente a far parte del piano del presidente Emmanuel Macron per fare della Francia il “Leader verde” entro il 2030.
Il paese sta esaminando l’idea di costruire una molteplicità di reattori nucleari piccoli e modulari, e questo dovrebbe permettere a Parigi di diventare leader della produzione di idrogeno “Verde”, anzi “Rosso”, come comunemente viene indicato quello da nucleare.
“Dobbiamo condurre la battaglia dell’innovazione e dell’industrializzazione allo stesso tempo”, ha detto il presidente francese a una riunione di imprenditori e giovani imprenditori, svelando piani per investire 30 miliardi di euro per “reindustrializzare” la Francia, ha detto Macron in osservazioni, secondo France 24.
Considerato ampiamente come l’elaborazione del suo piano per la rielezione, Macron ha affermato che la Francia costruirà “un aereo a basse emissioni di carbonio, un piccolo reattore modulare e due megafabbriche per la produzione di idrogeno verde” entro il 2030.
Ha chiamato i suoi piani “Francia 2030” e ha affermato che avrebbero offerto vantaggi alle piccole imprese startup nello spazio.
Parlando delle continue carenze della catena di approvvigionamento, ha affermato: “Dobbiamo ricostruire un quadro per garantire l’indipendenza produttiva della Francia e dell’Europa. Il vincitore prende tutto”.
Macron sembra adottare l’atteggiamento di paesi come Finlandia e Giappone, che stanno rivalutando l’idea d’investire nel nucleare ed in modo massiccio. La Finlandia, abbiamo notato oggi, sta ufficialmente facendo pressioni sull’UE per ottenere lo status di “sostenibile” per l’energia nucleare.
Il mese scorso, abbiamo sottolineato quando le azioni delle società di servizi pubblici giapponesi sono aumentate dopo che Taro Kono, il ministro della riforma amministrativa e il candidato più probabile per sostituire Yoshihide Suga come primo ministro, ha affermato che il Giappone ha bisogno di riavviare le centrali nucleari, al fine di realizzare il suo obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.
Nel frattempo la Germania è bloccata dalle sue inutili pale eoliche nel mare del Nord e l’Italia non ha nessuna idea di quale strada prendere. Perfino Draghi sembra confuso, alla fine i soldi del PNRR non serviranno sicuramente per il miglioramento della produzione verde. Paradossalmente i “Verdi” e Greta porteranno al boom della forma di energia che maggiormente hanno combattuto negli anni 70 80 e 90: l’atomo.
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