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Lo “Strumento anti frammentazione” della BCE? Talmente indeterminato da mandare tutto in crisi

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Il famoso strumento “Anti frazionamento” che la BCE ha annunciato e non ben chiarito, basato sugli acquisti dei titoli dei paesi “Deboli” dell’area euro utilizzando gli interessi e i rimborsi dei paesi “Forti” è talmente contestato da lasciare molti perplessi.

Da un lato abbiamo la BundesBank che ha già più volte espresso la sua contrarietà a un intervento che paia una garanzia ai titoli di stato dei paesi “Kattivi Kattivi” , che non fanno rigore. Questo significa però opporsi anche alla garanzia della Banca emittente, quindi essere favorevoli ai default in valuta interna. Questo è pericolosissimo…

Però c’è anche l’altro lato della medaglia: la politica della BCE è incerta, nebulosa, non chiara nei limiti e nella modalità di esecuzione, quindi inadatta, completamente, a garantire i titoli di stato da un’esplosione dei tassi di interesse. Lo ha notato Silvia Ardagna, capo ricercatrice per Barkleys, che nota in un suo articolo sul FT.

“Innanzitutto, riteniamo che il consiglio di amministrazione non si accorderà ex-ante sui livelli di rendimento o di spread da raggiungere. La determinazione del prezzo dei rendimenti dei paesi in base a fattori macro e fiscali è un’arte oltre che una scienza ed è probabile che i membri del consiglio abbiano opinioni divergenti al riguardo.
Inoltre, il consiglio potrebbe essere in disaccordo sul fatto che i paesi sovrani con fondamentali fiscali e di crescita deboli debbano affrontare una crisi di liquidità o di solvibilità quando i loro costi di prestito aumentano.”

La BCE nel suo strumento manca di due fattori essenziali:

  • non chiarisce quali siano i tassi limite per i titoli di stato dell’area euro o per gli spread, ma lascia che, un po’ a caso, caso per caso, decida il consiglio direttivo così, a come gli gira la giornata o a come gira ai mercati. La BoJ fa l’esatto opposto, dando un segnale chiaro e durissimo al mercato sul tasso dei titoli decennali;
  • non chiarisce se uno stato sovrano di area euro possa andare in default o meno. Anche questa è una limitazione fortissima.

Come sempre la BCE si dimostra uno strumento politico in senso generale, non di politica monetaria, e comunque poco comprensivo del mercato e dei suoi meccanismi. Il famoso “Mercato”, quello a cui minacciavano di gettare l’Italia un giorno si e l’altro pure, è una brutta bestia che annusa l’incertezza e la debolezza. Per questo farà a pezzi lo strumento della BCE

 


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