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Lituania: attacchi hacker come rappresaglia al blocco di Kaliningrad

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Lunedì un grave attacco DDOS ha preso di mira l’infrastruttura di rete nazionale della Lituania, più di una settimana dopo l’entrata in vigore delle sanzioni dell’UE per Kaliningrad, che ha bloccato il transito di materiali ferrosi ed altre materie prima dalla Russia all’enclave attraverso il territorio lituano.

Il gruppo che ora rivendica la responsabilità dell’attacco informatico, chiamato “Killnet”, ha espressamente dichiarato che si tratta di una rappresaglia per il “blocco” di Kaliningrad. “Le istituzioni statali e private lituane sono state colpite da un attacco informatico di tipo denial-of-service lunedì, ha dichiarato il Centro nazionale di sicurezza informatica del Paese baltico in una dichiarazione rilasciata dal ministero della Difesa”, riporta Reuters. Potrebbe essere la “Risposta non solo diplomatica” minacciata da Mosca contro la Lituania.  Il Centro nazionale per la sicurezza informatica ha inoltre avvertito il Paese di aspettarsi di più: “È molto probabile che attacchi di intensità simile o superiore continuino nei prossimi giorni, soprattutto nei settori dei trasporti, dell’energia e della finanza”. E ha aggiunto: “Le reti sicure utilizzate dalle istituzioni statali sono state tra quelle colpite”.

Non è ancora chiaro se il gruppo “Killnet” sia direttamente affiliato allo Stato russo o alle agenzie di intelligence. Il gruppo ha dichiarato che “gli attacchi informatici continueranno contro la Lituania finché non annullerà il blocco del transito delle merci verso Kaliningrad”. Mosca e i suoi alleati hanno ultimamente intensificato le minacce e la retorica sulla crisi. Il presidente bielorusso e stretto alleato di Putin, Alexander Lukashenko, è arrivato a dire che le azioni della Lituania, membro della NATO, sono “simili a una dichiarazione di guerra”.

Sembra che due giorni fa Killnet avesse pubblicato un avviso preventivo, intimando alla Lituania di sbloccare le merci russe e lanciando un ultimatum.

Nel frattempo, i funzionari del Cremlino hanno continuato a condannare la mossa “senza precedenti” dell’UE contro Kaliningrad, affermando che è in violazione di trattati e norme storiche. Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo, si è recato di recente a Kaliningrad e ha definito le azioni della Lituania e dell’UE come “pressioni politiche, informative ed economiche senza precedenti da parte dell’Occidente”:

 


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